Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 2 Novembre 2021

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COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.

Tutto è del Padre. Cosa è di Cristo Gesù? Tutto ciò che il Padre gli dona. “Tutto quanto il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori”. Perché non lo caccerà fuori? Perché è un dono del Padre. Cosa farà Gesù? Lo servirà, si porrà a suo servizio secondo la volontà del Padre. Quanti il Padre gli dona, Gesù li servirà donando se stesso come vero cibo di vita eterna. Ad essi consacrerà la sua vita. Per essi si farà olocausto di salvezza eterna. Ecco come Gesù rivela questa verità: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola» (Cfr. Gv 10,22-30). “Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo (Gv 17,12-14).

Chi dona il Padre a Cristo Gesù? Tutti coloro che si lasciano donare. Come si lasceranno donare? Ascoltando la Parola di Gesù e convertendosi ad essa. Gesù per volontà del Padre dona la Parola. Alla Parola ci si deve convertire. Ci si converte alla Parola, il Padre dona a Cristo Gesù. Chi è dato a Cristo, da Cristo è custodito nell’amore del Padre, ma sempre se si rimane fedeli alla Parola. Il Padre dona nella fede. Il Figlio custodisce per la fede nella Parola. Se non si accoglie la Parola con vera, reale, sincera conversione, il Padre non dona. Se cadiamo dalla fede, Cristo non può custodirci, perché non siamo più suoi. Nella fede siamo donati. Nella fede siamo custoditi, guidati, condotti.

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Viene rivelata qual è la relazione tra Gesù e il Padre: “Perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. Gesù vive per fare la volontà del Padre. Chi è il discepolo di Gesù?  Colui che vive per fare la volontà di Cristo Gesù. Non però una volontà immaginata, pensata, fantasticata. Ma la volontà scritta nel rotolo del Vangelo e a lui spiegata dallo Spirito allo stesso modo che lo Spirito la spiegava a Gesù.  Ascoltiamo ancora: “Gesù disse loro: Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4, 34). “Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato “(Gv 5, 30). “Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6, 40). “Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso” (Gv 7, 17). “Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta” (Gv 9, 31). È questo il mistero di Gesù: Essere dal Padre.

Questa verità la troviamo profetizzata già dal Salmo, ripreso dalla Lettera agli Ebrei. Noi siamo salvati per la purissima obbedienza di Gesù alla volontà del Padre: “Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”. Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre” (Eb 10,5-10). Il Figlio vive per fare la volontà del Padre. Qual è la volontà del Padre? Che Lui offra la sua vita in riscatto per tutti. Se Gesù offre la sua vita in riscatto per tutti, potrà mai trascurare un solo uomo che il Padre suo gli affida per la salvezza?

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc Gv 6,37-40

Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Gesù ora rivela qual è la volontà del Padre suo. “E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno”. La vita eterna si compie nella risurrezione. La morte è separazione, sconfitta della vita. La risurrezione è ricomposizione della separazione, vittoria della vita. Quando però leggiamo una frase del Vangelo, mai dobbiamo dimenticare quanto Gesù ha precedentemente detto. “In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Gv 5,24-30).

Nella fede il Padre dona. Per la fede Gesù risuscita l’anima alla vita della grazia e della verità. Questa è la prima risurrezione. Avviene nel tempo, mentre l’uomo è in vita. Poi viene la morte. Essa separa l’anima dal corpo, che diviene cenere. Nell’ultimo giorno Gesù chiamerà il corpo dalla cenere, lo trasformare in spirito, lo rivestirà della sia stessa gloria, lo darà all’anima, si ricompone la vita. Questa è la risurrezione dell’ultimo giorno. Questa risurrezione è solo per i giusti. Per quanti si sono consegnati all’ingiustizia, alla cattiveria, al male, la risurrezione non sarà di vita, per la vita, sarà di morte, per la morte eterna. Sarà una risurrezione di infamia e di disonore, per la dannazione per sempre.

La volontà del Padre è di salvezza universale. La salvezza universale è però condizionata. “Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Chiediamoci: con la gloriosa ascensione al cielo il Figlio non è più visibile. Come è possibile vedere l’invisibile se è proprio dell’invisibile non essere visto? Si risponde che, da oggi fino alla fine del mondo, visibilità di Cristo è il cristiano. Primo di ogni altro, visibilità di Cristo è il Papa, poi vengono i Cardinali, poi gli Arcivescovi, poi i Vescovi, poi i Parroci, poi i diaconi, poi i cresimati, poi i battezzati. Ognuno deve mostrare Cristo in pienezza di verità e grazia. Manifestato Cristo nel suo corpo, visto Cristo nel suo corpo, chi crede nella Parola di Cristo e si lascia battezzare per nascere da acqua e da Spirito Santo, riceve in dono la vita eterna. Gesù lo risusciterà nell’ultimo giorno. Ricordiamolo. Nell’ultimo giorno tutti risusciteranno. Ma la risurrezione non sarà per tutti uguale. Sarà gloriosa per quanti hanno fatto il bene. Sarà di vergogna per quanti si sono dedicati al male. Oggi questa verità è cancellata, annullata. La Vergine Obbedientissima ci aiuti a fare sempre la volontà del Padre.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.