MERCOLEDÌ 02 MARZO – SACRE CENERI [C]
Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
La Quaresima inizia con un grande insegnamento da parte della Chiesa. Ogni fedele in Cristo e soprattutto ogni sacerdote in Cristo, deve insegnare ad ogni discepolo di Gesù come santificare ogni momento della sua vita. Come questo sarà possibile? Facendo tutto per la più grande gloria di Dio. Quando si può fare tutto per la più grande gloria di Dio? Quando si vive tutta la Parola di Cristo Gesù. Non si può pregare per la più grande gloria di Dio, neanche si può digiunare e neppure si può fare l’elemosina se non si vive la Legge che Cristo Gesù ci ha donato. Vale anche per ogni cristiano quanto il Signore diceva ai figli d’Israele: «Perché mi offrite i vostri sacrifici senza numero? – dice il Signore. Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di pingui vitelli. Il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. Quando venite a presentarvi a me, chi richiede a voi questo: che veniate a calpestare i miei atri?
Smettete di presentare offerte inutili; l’incenso per me è un abominio, i noviluni, i sabati e le assemblee sacre: non posso sopportare delitto e solennità. Io detesto i vostri noviluni e le vostre feste; per me sono un peso, sono stanco di sopportarli. Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicaste le preghiere, io non ascolterei: le vostre mani grondano sangue. Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova». «Su, venite e discutiamo – dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato» (Is 1,11-20). Pregare con cuore impuro e con mani colme di ogni ingiustizia mai potrà essere preghiera gradita al Signore. Fare l’elemosina con il sangue sottratto ai fratelli neanche questa è cosa gradita al Signore.
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Gesù rivela un altro tarlo che rende vana la preghiera assieme all’elemosina e al digiuno. Questo tarlo si chiama orgoglio, superbia, vana gloria. Un discepolo di Gesù potrà essere anche puro di cuore e giusto nelle sue azioni con obbedienza perfetta alla Legge del suo Signore. Deve però prestare somma attenzione affinché nella sua mente non entri alcun pensiero né di superbia, né di orgoglio, né di vana gloria. Questo accade quando si fa l’elemosina o si prega o si digiuna per ricevere una qualche gloria da parte degli uomini. In questo caso, dice Gesù, poiché tutto abbiamo fatto per la nostra gloria e non per la gloria del nostro Dio, il Padre nostro celeste non deve darci nessuna ricompensa. Abbiamo già ricevuto la nostra ricompensa. Nulla a noi ci deve il Padre. Qual è il frutto di queste azioni: non hanno alcun valore per la nostra vita eterna. Ci siamo affaticati vanamente e stoltamente. Abbiamo trasformato tutto in fumo. È grande stoltezza non lavorare per la gloria che viene da Dio.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 6,1-6.16-18
L’Apostolo Paolo così insegna questa divina verità ai Corinzi: “Dunque, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza” (1Cor 10,31-33).
E ai Romani ecco cosa dice: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,1-2). Ecco il fine che dobbiamo dare a tutta la Quaresima: “Giungere a trasformare la nostra vita in una offerta gradita al Signore. Fare tutto per la più grande gloria di Dio.
Questo è però possibile solo dimorando e crescendo nell’obbedienza ad ogni Parola di Cristo Gesù. Ci aiuti la Madre nostra affinché tutta la nostra vita sia un’offerta gradita al Signore con ogni obbedienza alla sua volontà.