Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 2 Luglio 2020

Il commento alle letture del 2 Luglio 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati

GIOVEDÌ 2 LUGLIO (Mt 9,1-8)

Per un uomo non c’è gioia più grande che ascoltare una voce che ci dice che i suoi peccati sono perdonati. Il Salmo proclama beato colui al quale il peccato viene rimesso: “Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre ruggivo tutto il giorno. Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come nell’arsura estiva si inaridiva il mio vigore. Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell’angoscia; quando irromperanno grandi acque non potranno raggiungerlo. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione: «Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio. Non siate privi d’intelligenza come il cavallo e come il mulo: la loro foga si piega con il morso e le briglie, se no, a te non si avvicinano». Molti saranno i dolori del malvagio, ma l’amore circonda chi confida nel Signore. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!” (Sal 32 (31) 1-11). Davide, l’autore di questo Salmo, sa cosa significhi “Il tuo peccato è perdonato”. Lui questa parola l’aveva ascoltata dalla bocca di Natan.

Davide ha ascoltato questa parola di perdono, dopo che lui stesso aveva pronunciato su di sé la sentenza di morte: “Il Signore mandò il profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia. Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era venuto da lui». Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata». Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai» (2Sam 12,14). Gesù a questo paralitico che è dinanzi a Lui dice le stesse parole di Natan e gli scribi lo accusano di grave peccato: “Costui bestemmia”. Basta questa accusa per giustificare la lapidazione. Gesù sa quello che dice e perché lo dice.

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

L’Evangelista Matteo chiude la narrazione dicendo che le folle furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. Questo potere, cioè quello di perdonare i peccati e di guarire gli infermi Dio lo ha dato a Cristo Gesù. Cristo Gesù ha dato questo potere ai suoi Apostoli, appena risorto: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,21-23). Ma anche questo potere oggi sta andando in disuso. Si è persa la fede nel ministero del perdono, ma prima ancora si è persa la stessa nozione del peccato e della coscienza di essere peccatori. Ormai l’immanenza sta consumando il nostro cuore e la nostra anima.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il Vangelo sia la sola luce del cristiano.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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