Il commento alle letture del 2 gennaio 2020 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
A lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo
GIOVEDÌ 2 GENNAIO (Gv 1,19-28)
Non basta affermare una verità, perché essa sia verità. È necessario che la verità venga provata dalla storia, dai fatti, dagli eventi. Mosè si presenta dal faraone con queste parole: “«Così dice il Signore, il Dio d’Israele: “Lascia partire il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto!”». Il faraone rispose: «Chi è il Signore, perché io debba ascoltare la sua voce e lasciare partire Israele? Non conosco il Signore e non lascerò certo partire Israele!». Ripresero: «Il Dio degli Ebrei ci è venuto incontro. Ci sia dunque concesso di partire per un cammino di tre giorni nel deserto e offrire un sacrificio al Signore, nostro Dio, perché non ci colpisca di peste o di spada!». Il re d’Egitto disse loro: «Mosè e Aronne, perché distogliete il popolo dai suoi lavori? Tornate ai vostri lavori forzati!». Il faraone disse: «Ecco, ora che il popolo è numeroso nel paese, voi vorreste far loro interrompere i lavori forzati?» (Es 5,1-4). Sopra di me non vi è altro signore. Io sono il Signore di tutta la terra. La prova di attestare la sua verità spetta al Signore, non al faraone. Il faraone dice che lui è il signore. Il Signore dice che Lui è il Signore. Chi è il Signore sopra ogni altro signore?
Il Signore, il Dio d’Israele, compie dieci segni portentosi attraverso i quali attesta al faraone che Lui è il vero Signore non solo degli uomini, ma dell’intera creazione. Anche della morte Lui è il Signore. Che solo il Signore è il Signore lo rivela la misera fine fatta dal faraone e dal suo esercito: finirono annegati tutti nel Mar Rosso, a causa della loro stoltezza. Gesù è il Verbo Eterno del Padre, il suo Figlio Unigenito, il Pieno di grazia e verità. È la luce del mondo, la vita e la risurrezione. Spetta a Dio provare questa verità e anche a Cristo Signore. Dio prova la verità di Cristo Gesù chiamando i suoi testimoni, il primo fra tutti è Giovanni il Battista. Giovanni non è come il faraone. Lui vede, nello Spirito Santo, la sua pochezza umana. Lui è solo un uomo. È un uomo scelto da Dio e mandato per rendere testimonianza alla luce vera che è Gesù Signore. Giovanni non è la luce, non è la verità, non è la grazia. Giovanni è solo una voce venuta da Dio per gridare al mondo la verità di Cristo Signore. Lui è il testimone scelto dal Padre perché dica al mondo chi è in verità Gesù di Nazaret. Da dove inizia la testimonianza di Giovanni? Dal dire prima di tutto chi lui non è. Lui non è il profeta che deve venire. Non è Elia. Non è il Cristo di Dio. Lui è solo in testimone. Questa la sua verità.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
La prima testimonianza resa da Giovanni a Gesù è sulla affermazione della sua origine. Lui viene da un uomo e da una donna, anche se viene pieno di Spirito Santo. Lui viene dalla carne e dalla terra. Lui è solo un uomo. Niente di più. Senza l’affermazione di questa verità primaria, non c’è verità. Lucifero si è fatto Dio. Non può testimoniare. Anche l’uomo si è fatto Dio. Non può testimoniare in favore della verità. Giovanni è uomo, rimane uomo. Può testimoniare in favore della verità. È questa la fonte, la sorgente di ogni errore religioso. Esso è il frutto di tutti quegli uomini che sono solo uomini e si sono proclamati salvatori e redentori e tuttora continuano a proclamarsi o ad essere proclamati redentori e salvatori, mentre solo uno è il Redentore e solo uno il Salvatore: Dio. Prendere il posto di Dio da parte di un uomo è la più grande menzogna e falsità. Chi inganna se stesso è ingannatore del mondo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni creatura si riconosca solo creatura.