Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 19 Marzo 2021

Gli apparve in sogno un angelo del Signore

VENERDÌ 19 MARZO (Mt 1,16.18-21.24)

Nella Scrittura sono narrati dei sogni che preannunciano il futuro di una persona. Ed essi si compiono in modo misterioso. Le modalità non sono mai indicate. Vi è il sogno non ricordato da Nabucodonosor narrato e interpretato da Daniele. Il Siracide mette bene in guardia dall’attaccamento ai sogni: “Speranze vane e fallaci sono quelle dello stolto, e i sogni danno le ali a chi è privo di senno. Come uno che afferra le ombre e insegue il vento, così è per chi si appoggia sui sogni. Una cosa di fronte all’altra: tale è la visione dei sogni, di fronte a un volto l’immagine di un volto. Dall’impuro che cosa potrà uscire di puro? E dal falso che cosa potrà uscire di vero? Oracoli, presagi e sogni sono cose fatue, come vaneggia la mente di una donna che ha le doglie. Se non sono una visione inviata dall’Altissimo, non permettere che se ne occupi la tua mente. I sogni hanno indotto molti in errore, e andarono in rovina quelli che vi avevano sperato. La legge deve compiersi senza inganno, e la sapienza è perfetta sulla bocca di chi è fedele” (Sir 34,1-8). Vi è anche il sogno di Giuseppe che è particolarissimo tra tutti i sogni.

A lui il Signore manda un suo Angelo perché sempre gli dica cosa fare e dove recarsi. Si tratta di una vera rivelazione che non avviene mentre Giuseppe è sveglio, come nel Vangelo secondo Luca, è avvenuto prima con Zaccaria e poi con la Vergine Maria dopo. Avviene invece mentre Giuseppe sta dormendo. Perché il Signore abbia scelto questa vita è grande mistero. A lui l’angelo parla sempre e solo nel sogno. Non parla però per fargli vedere cose. La parola è un vero comando, vera missione, che va eseguito o portato a compimento all’istante, senza indugio, senza alcun ritardo. Giuseppe non deve licenziare Maria di nascosto. Lui la deve prendere come sua sposa. Deve anche adottare il bambino e mettergli il nome. Questa è vera vocazione. Lui viene investito di una altissima missione.  Nelle sue mani il Padre pone il suo Figlio Unigenito che sta per nascere dalla Vergine Maria. Per questo San Giuseppe è detto il Custode del Redentore. Custode è il Padre. Il Padre lo custodisce per mezzo di Giuseppe. È una missione unica nella storia della salvezza. Il Figlio di Dio è posto nelle mani di un uomo. Lui lo dovrà custodire, proteggere, nutrire, facendogli da vero padre.

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore. Parola del Signore.

Giuseppe è l’uomo del silenzio. Non conosciamo di lui neanche una parola. Lo Spirito Santo ci ha però svelato due volte i suoi pensieri. È anche l’uomo dell’obbedienza immediata. Dopo che l’angelo ha parlato, non c’è spazio nella sua mente per pensare. Parola ascoltata, parola obbedita. Ordine dato, ordine eseguito. Comando ricevuto, comando compiuto. Subito. All’istante. Senza intervalli di tempo. A Satana basta un attimo per rovinare un uomo. Giuseppe non ha concesso a Satana questo attimo per fare del male a Maria o al Bambino. Ricevuto l’ordine, subito prende in sposa Maria. Nessuno potrà pensare su di Lei, Madre castissima, purissima, vergine, qualcosa di non puro e di non santo. Neanche per Erode c’è il tempo di venire a Gerusalemme per uccidere Cristo Gesù. Giuseppe si alza nella notte, prende il bambino e sua Madre e fugge in Egitto. Satana con Giuseppe non può agire. Lui non interpone tra il comando e l’obbedienza neanche un semplice pensiero della sua mente. Giuseppe va preso a modello di pronta, immediata obbedienza. A Satana non si devono concedere spazi per agire. A lui basta anche un secondo e l’inferno lo riempie di anime.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di obbedienza immediata, istantanea.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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