Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 19 Febbraio 2022

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SABATO 19 FEBBRAIO – SESTA SETTIMANA DEL T.O. [C]

Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».

L’Apostolo Pietro esercita nella Chiesa di Cristo Gesù il ministero dell’insegnamento della purissima fede. Su quale fondamento infallibilmente vero lui fonda sul suo ministero? Non solo sulla visione che Lui sul Monte ebbe di Cristo Gesù trasfigurato e rivestito di luce divina. Ma anche sulla voce del Padre da Lui ascoltata sempre sullo stesso Monte e che dichiarava Gesù il suo Figlio amato. Questa stessa voce ha chiesto a Lui, Pietro, e agli altri presenti, Giacomo e Giovanni, di ascoltare Cristo Signore. Seguiamo l’Apostolo nel suo insegnamento:

Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro ai quali il nostro Dio e salvatore Gesù Cristo, nella sua giustizia, ha dato il medesimo e prezioso dono della fede: grazia e pace siano concesse a voi in abbondanza mediante la conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro. La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissuta santamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. Con questo egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causa della concupiscenza.

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Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. Questi doni, presenti in voi e fatti crescere, non vi lasceranno inoperosi e senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. Chi invece non li possiede è cieco, incapace di vedere e di ricordare che è stato purificato dai suoi antichi peccati. Quindi, fratelli, cercate di rendere sempre più salda la vostra chiamata e la scelta che Dio ha fatto di voi. Se farete questo non cadrete mai. Così infatti vi sarà ampiamente aperto l’ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.

Penso perciò di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e siate stabili nella verità che possedete. Io credo giusto, finché vivo in questa tenda, di tenervi desti con le mie esortazioni, sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose. Infatti, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: «Questi è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento».

Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte. E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino. Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana è mai venuta una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono alcuni uomini da parte di Dio (2Pt 1,1-21). Su questa visione e sulla Parola ascoltata l’Apostolo Pietro ha posto il fondamento della sua fede e della missione.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 9,2-13

È cosa giusta che ogni discepolo di Gesù si chieda: qual è il fondamento infallibile della verità della mia fede? Su cosa si poggia la mia testimonianza su Cristo Signore? La mia fede ha una solida base personale o poggia sul pensiero di questo o di quell’altro che a turno vengono alla conquista della mia vita? Senza un fondamento personalissimo, sempre la nostra fede è esposta a fallimento. Sono molti i nemici che ogni giorno l’aggrediscono. Se noi non consolidiamo il nostro personale fondamento, il rischio di cadere dalla fede è sempre possibile. Così affermava l’Apostolo Paolo: “Io so a Chi ho creduto”. Lui ha creduto a Cristo Crocifisso veduto sulla via di Damasco. Ha visto la sua splendida luce che lo ha reso cieco per qualche giorno. Dopo questa visione Lui ha abbandonato tutto e ha seguito Gesù. Madre di Dio, viene in nostro aiuto.