Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 19 Dicembre 2021

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19 DICEMBRE IV DOMENICA DI AVVENTO [C]

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

Subito dopo l’incarnazione del Verbo di Dio nel suo seno, Maria si alza e va in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Dalla Galilea Maria si reca in Giudea. Non viene riferito il luogo dove Maria si reca. Sappiamo che è una regione montuosa della Giudea. Essendo Zaccaria un sacerdote, di sicuro lui abita in una città assegnata ai figli di Levi. Si alza in fretta, perché mossa dallo Spirito Santo. Lo Spirito la muove e Lei si muove. In Maria non ci sono ragioni umane che la muovono. Le ragioni sono dello Spirito. Se sono dello Spirito esse sono ragioni soprannaturali. Neanche Maria sa perché deve recarsi in quella regione. Solo lo Spirito Santo lo sa.

Maria è mandata dallo Spirito Santo nella casa di Zaccaria e di Elisabetta. Ancora però non conosciamo il motivo. Presto però lo conosceremo. Lo Spirito Santo non lo rivelerà in modo diretto, ma in modo indiretto, attraverso gli eventi.  Maria entra in casa di Zaccaria. Saluta Elisabetta. Per tutti gli uomini di tutta la terra il saluto è solo un atto di cortesia, un gesto di convenienza. Esso manifesta e rivela vicinanza, fratellanza, presenza, amore, rispetto. Essendo Maria piena di grazia, colma di Dio, nulla in Lei resta nella pura economia umana. Con Lei sempre si passa dall’economia naturale, umana, all’economia soprannaturale, divina, economia di Spirito Santo.

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La soprannaturalità è subito rivelata. L’alito della Vergine Maria, che sia suono, parola della sua bocca, è pieno di Spirito Santo. Anzi, è il veicolo attraverso il quale lo Spirito Santo dal cuore di Maria raggiunge il cuore di Elisabetta. Questa verità è subito confermata. “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo”. Si compie la parola dell’Angelo detta a Zaccaria: “Il bambino sarà colmato di Spirito Santo nel seno della madre”. Non solo il bambino è colmato di Spirito Santo. Anche Elisabetta è colmata. Il Signore la investe con il suo Spirito di profezia e di conoscenza. Tutto questo avviene perché l’alito della Madre di Dio è il veicolo dello Spirito del Signore. Perché l’alito del cristiano non è il veicolo dello Spirito Santo? Eppure il cristiano lo Spirito Santo lo riceve in ogni sacramento che celebra. Lo riceve secondo la natura del sacramento ricevuto. Non basta ricevere lo Spirito per essere in Lui.

Si è nello Spirito se si obbedisce allo Spirito, se si dimora in Lui, se da Lui ci si lascia muovere, condurre, illuminare, fortificare, consigliare. Più si è nello Spirito, più si cresce in Lui e più il nostro alito sarà il veicolo dello Spirito Santo.  L’uomo è come un legno. Se il legno è nel fuoco, esso si trasforma in fiamma, in calore, in fuoco. Se rimane fuori dal fuoco, rimane legno. Mai diventerà fiamma, calore, fuoco. Così dicasi dell’uomo. Anzi così dicasi del cristiano. Se il cristiano è nello Spirito Santo, cresce nello Spirito Santo, è vero tempio dello Spirito Santo, anche il suo alito diviene il veicolo che porta lo Spirito e lo riversa in molti cuori. Se è fuori dallo Spirito, il suo alito è alito e nulla di più. Oggi i cristiani si sono separati dallo Spirito, perché si sono separati dal Vangelo, dalla Parola di Cristo Gesù. Essendo senza lo Spirito, non c’è più per essi il dono dello Spirito ai cuori e questi rimangono nella loro oscurità di natura. Il problema della non apertura alla fede da parte del mondo non è ascrivibile al mondo. Responsabili sono i cristiani il cui alito, la cui parola non è veicolo dello Spirito Santo. Ritorni il cristiano nello Spirito e il mondo si aprirà alla fede.

Elisabetta è colmata dello Spirito della profezia, della conoscenza, della visione delle cose misteriose e nascoste. Vede Maria con gli occhi dello Spirito e dice: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”. Maria è proclamata benedetta fra le donne, perché vista come vera Madre del Messia. Il frutto del suo grembo è benedetto, perché è Lui il Messia di Dio. Dinanzi ad Elisabetta vi è il Messia e la Madre. Questo è il grande mistero visto. Eppure gli occhi della carne nulla vedevano. Sul corpo di Maria ancora non era evidente nessun segno della sua maternità. Il concepimento era appena avvenuto. Elisabetta era all’oscuro di ogni cosa. Nessun altro sapeva.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 1,39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Elisabetta non si ferma alla Scrittura Antica. È come se fosse stata presente all’annunzio dell’Angelo e avesse ascoltato tutte le parole proferite dal Messaggero celeste. Maria è la Madre del suo Signore, è la Madre del suo Dio. Elisabetta fa la stessa confessione di Davide nel Salmo 110: “Dice il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”. Il Signore è Dio. Il Signore è il Figlio di Davide.  Il Signore Dio dice al Signore che è il Figlio di Davide, al suo Messia, di sedere alla sua destra. Il Bambino che Maria porta in grembo è il Signore di Elisabetta. Signore di Elisabetta è solo Dio. Nessun altro è il Signore. Gesù è il Signore.

Quando in Elisabetta si è compiuto il dono dello Spirito? Non appena il saluto di Maria è giunto ai suoi orecchi. È in questo istante che lei viene colmata di Spirito Santo e il bambino sussulta di gioia nel suo grembo. Di questo dobbiamo tutti convincerci. O il nostro alito diviene alito di Spirito Santo, veicolo dello Spirito, o tra noi e il mondo vi sarà solo la nostra umanità a mettersi in relazione. Ma la nostra umanità è della terra. Il mistero è del cielo. Se in noi non abita e non dimora lo Spirito Santo, non vi potrà mai essere comunione con il mistero celeste. Il mistero celeste si comunica per via umana. Noi siamo nel mistero celeste. Lo Spirito attinge il mistero da noi.

Solo attingendolo dal nostro mistero lo potrà comunicare al mondo. Se in noi non vi è alcun mistero e Lui stesso non abita, vi sarà sempre relazione della carne con la carne. Mai dono dello Spirito Santo portatore del mistero celeste. Il fallimento della missione cristiana è il segno e il sigillo della nostra uscita dal mistero di Cristo Gesù, nel quale è il mistero del Padre e dello Spirito Santo, della Madre di Dio e della Chiesa, del cielo e della terra, della vita e della morte. Quando noi usciamo dal mistero di Cristo Gesù o non lo portiamo a compimento nella nostra carne, lo Spirito Santo non lo può attingere da noi per darlo ai cuori. Cosa vede Elisabetta? Il mistero di Dio in Maria. Ma vede anche il mistero di Maria in Dio e in Cristo. Elisabetta non canta un altro mistero. Lo Spirito Santo le ha fatto vedere il mistero che è Maria ed è in Maria e lei canta, nello Spirito Santo, ciò che ha visto e i frutti operati in lei.

Il mistero si è potuto compiere in Maria per la sua fede. “E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. Cosa è la fede? Consegnare la propria vita alla Parola di Dio. La Parola si legge e si ascolta. La Parola di Dio si legge nella Scrittura nello Spirito Santo, nella comunità dei credenti, nella Chiesa. Alla Parola letta nello Spirito Santo, nello Spirito Santo si dona l’assenso della nostra vita. La si sceglie come unica nostra Legge. Ma la Parola anche si ascolta per annunzio. Si ascolta perché annunziata da quanti il Signore ha preposto per questo ministero e si ascolta anche perché annunziata da messaggeri celesti e anche da profeti da Lui mandati. La Parola è dono come l’Eucaristia è dono e chi dona è la Chiesa. Madre di Gesù, aiutaci ad essere veri datori della Parola.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.