Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 18 Febbraio 2022

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VENERDÌ 18 FEBBRAIO – SESTA SETTIMANA DEL T.O. [C]

Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.

L’Apostolo Paolo, il grande Conoscitore di Cristo Gesù, perché di Lui possiede non solo la scienza dello Spirito Santo, ma anche la visione con gli occhi dello Spirito del Signore, dona ad ogni cristiano Cristo Gesù Crocifisso come unico e solo modello da imitare: “Se dunque c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso.

Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio  l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

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Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me (Fil 2,1-18). Modello da avere sempre dinanzi ai nostri occhi.

Non solo dona Cristo Crocifisso come modello del vero rinnegamento, dona anche se stesso. Anche Lui è crocifisso in Cristo Crocifisso. Anzi, Lui ogni giorno si lascia crocifiggere per Cristo in Cristo: “Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! (2Cor 6,3-10).

Gli Apostoli sapevano cosa è il vero rinnegamento perché avevano sempre dinanzi ai loro occhi Cristo Gesù sempre crocifisso prima sul legno spirituale della volontà del Padre durante i tre anni della sua missione in mezzo ai figli d’Israele. Poi hanno anche avuto la visione del Cristo Crocifisso nel suo corpo sul legno fisico della croce.  Come fa ogni discepolo di Gesù a conoscere cosa è il vero rinnegamento? Anche lui deve vedere l’Apostolo sempre crocifisso sul legno spirituale dell’obbedienza alla volontà di Cristo Gesù. Ma per lui c’è un altro legno sul quale deve rimanere sempre inchiodato: sul legno dell’amore fino alla consumazione di se stesso per il più grande bene del suo gregge.  Queste due crocifissioni o rinnegamenti della sua vita devono essere un solo rinnegamento e una sola crocifissione. Questa visione è necessaria.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 8,34-9,1

Anche ogni discepolo di Gesù deve essere immagine visibile del vero rinnegamento e della vera crocifissione sul legno spirituale dell’obbedienza alla volontà di Cristo Gesù e anche sull’altro legno dell’amore universale. Mai lui dovrà escludere una sola persona dal suo amore. Ma lui dovrà amare sempre dall’obbedienza alla Parola. Senza l’obbedienza alla Parola non c’è amore di Cristo e noi sempre tutti dobbiamo amare con tutto l’amore di Cristo Gesù. La Madre di Dio venga e ci insegni come si amano gli uomini con tutto l’amore di Gesù Signore.