La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!
GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE (Lc 7,36-50)
La donna bagna i piedi di Gesù con le lacrime della conversione e del pentimento per i peccati commessi. Gesù lava i piedi dei suoi discepoli con l’acqua, che è simbolo dello Spirito Santo. Gesù è il Santo e dalla croce farà sgorgare dal suo costato squarciato lo Spirito del Signore che dovrà lavare ogni anima da ogni peccato e sozzura che vi è in essa. Ogni anima deve però lavare i piedi di Cristo Gesù con le lacrime della sua conversione e del suo vero e sincero pentimento. Oggi, se nella nostra relazione con Cristo qualcosa è venuto meno, è proprio la perdita della verità del male e del bene secondo il Comandamento del Signore. Manca a noi il Salmo di Davide: “Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso” (Sal 51 (50) 1-14). Il nostro Dio neanche più è considerato. Nessuno più si prostra ai suoi piedi, per chiedere perdono con le lacrime della penitenza e della vera conversione.
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Oggi urge evangelizzare il peccato, la trasgressione, la disobbedienza. Urge catechizzare le coscienza, perché imparino che il peccato è grave offesa contro la divina Maestà e Signoria di Dio. Manca oggi ad ogni uomo, compreso anche il cristiano, la verità soprannaturale della colpa. Non vedendo Dio dietro la Legge, non si vede Dio neanche dietro il peccato. Se ne fa una cosa della terra, un affare tra gli uomini. Ma chi deve evangelizzare e catechizzare è il ministro della Parola. Se però lui non crede con fede perfetta in Dio, in Cristo, nello Spirito Santo, nella Chiesa, anche lui farà del peccato un fatto della terra e mai evangelizzerà o catechizzerà secondo giustizia, sapienza e pienezza di verità. Oggi il peccato neanche potrà essere evangelizzato o catechizzato, perché ormai è pensiero universale che non vi sia alcuna sanzione eterna. Tra terra e cielo è stato creato un abisso, senza alcuna relazione tra le due realtà. Tutto ciò che avviene sulla terra, rimane sulla terra. Quando domani entreremo nell’eternità, sarà eternità beata per tutti. Con un simile pensiero, peccare e o non peccare non produce alcuna conseguenza eterna. È il sommo della stoltezza.
Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci una fede vera nel peccato e le sue conseguenze.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.