VENERDÌ 17 GIUGNO – UNDICESIMA SETTIMANA T. O . [C]
Accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
Chi vuole accumulare con frutto eterno, con frutto senza limiti, i suoi tesori deve metterli nella banca del cielo. La banca del cielo è l’elemosina. Cosa accade quando noi usiamo la banca del cielo per depositare i nostri tesori? In ogni momento possiamo attingere quanto ci serve, anche al di là di quanto noi abbiamo depositato. Ecco cosa insegna la Parola di Dio: “Chi pratica la misericordia concede prestiti al prossimo, chi lo sostiene con la sua mano osserva i comandamenti. Da’ in prestito al prossimo quando ha bisogno, e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato. Mantieni la parola e sii leale con lui, e in ogni momento troverai quello che ti occorre. Molti considerano il prestito come cosa trovata e causano fastidi a coloro che li hanno aiutati.
Prima di ricevere, uno bacia la mano del creditore e parla con voce sommessa delle ricchezze altrui; ma alla scadenza cerca di guadagnare tempo, trova delle scuse e incolpa le circostanze. Se paga, a stento riceve la metà, e deve considerarla come una cosa trovata. In caso contrario, spoglia il creditore dei suoi averi e senza motivo se lo rende nemico; maledizioni e ingiurie gli restituisce, e invece della gloria gli rende disprezzo. Molti si rifiutano di prestare non per cattiveria, ma per paura di essere derubati senza ragione. Tuttavia sii paziente con il misero, e non fargli attendere troppo a lungo l’elemosina. Per amore del comandamento soccorri chi ha bisogno, secondo la sua necessità non rimandarlo a mani vuote. Perdi pure denaro per un fratello e un amico, non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra. Disponi dei beni secondo i comandamenti dell’Altissimo e ti saranno più utili dell’oro. Riponi l’elemosina nei tuoi scrigni ed essa ti libererà da ogni male. Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante, essa combatterà per te di fronte al nemico (Sir 19,1-13). Ecco una promessa legata all’elemosina: “Essa ti libererà da ogni male”, anche dal male della perdizione eterna.
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L’Apostolo Paolo annuncia che il Signore ricompensa non secondo quanto è stato donato, ma secondo il bisogno di ciascuno: “Ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione. Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Lo sapete anche voi, Filippesi, che all’inizio della predicazione del Vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa mi aprì un conto di dare e avere, se non voi soli; e anche a Tessalònica mi avete inviato per due volte il necessario. Non è però il vostro dono che io cerco, ma il frutto che va in abbondanza sul vostro conto. Ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un piacevole profumo, un sacrificio gradito, che piace a Dio. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen” (Fil 4,10-20). È grande il mistero dell’elemosina. Beato chi fa dei suoi beni una perenne elemosina. La benedizione su di lui sarà sempre abbondante e copiosa. Costui non mancherà mai di nulla.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 6,19-23
Gesù ci avverte: il nostro cuore è là dov’è il nostro tesoro. Se il tesoro per noi sono le ricchezze, il nostro cuore è nelle ricchezze. Se il tesoro per noi è Dio anche il nostro cuore è in Dio. Se il nostro tesoro è Cristo anche il nostro cuore è in Cristo. Poiché oggi il nostro cuore non è in Cristo, è segno che Cristo non è il nostro tesoro. Ma se Cristo non è il nostro tesoro neanche Dio è il nostro tesoro, perché il tesoro di Dio è Cristo Gesù. Cristo Gesù è il tesoro del Padre e dello Spirito Santo.
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È il tesoro della Chiesa e dell’umanità intera. È il tesoro del tempo e dell’eternità. È il tesoro universale ed eterno. Se il nostro cuore non è nel vero Cristo di Dio, esso è in un falso Dio, in un falso Spirito Santo, in una falsa Chiesa, in una falsa umanità, in un falso tempo e anche in una falsa eternità. Avendo noi perso Cristo Gesù come unico nostro vero tesoro, stiamo riponendo la nostra speranza in una falsa eternità. Ma se è falsa l’eternità anche la speranza è falsa e di conseguenza non ci sarà per noi alcuna vera vita eterna. Urge che Cristo Gesù divenga il vero tesoro di ogni suo discepolo.
Divenendo il vero tesoro di ogni suo discepolo, potrà divenire vero tesoro di ogni altro uomo. Ma se non diviene vero tesoro del cristiano, potrà mai divenire vero tesoro di un solo altro uomo? Mai. Oggi neanche più si vuole che Gesù diventi il tesoro degli altri cuori. Tanto grande è la stoltezza e l’insipienza del cristiano. Ha rinnegato il suo tesoro. Non vuole che sia il tesoro di altri. Questo è il più grande peccato contro la Redenzione. Madre di Gesù, liberati da questa grande stoltezza.