Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 16 Ottobre 2022

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16 OTTOBRE – VENTINOVESIMA DOMENICA T. O . [C]

Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Si può rispondere a questa domanda di Gesù? Se osserviamo dove sta andando oggi la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, la risposta tenderebbe ad un no pieno. Quando il Figlio dell’uomo verrà, non troverà la fede sulla terra. Se però osserviamo, scrutiamo, analizziamo la Storia Sacra, dobbiamo concludere per un sì pieno. Il Figlio dell’uomo quando verrà, troverà la fede sulla terra. Perché la troverà? Perché se non trovasse la fede, significherebbe totale sconfitta di Cristo Gesù. Significherebbe che Gesù non è più il Signore dell’universo e anche di Satana e di tutto il suo esercito infernale.

Significherebbe che Dio ha rinunciato ad essere Dio. Significherebbe che Dio non ama più l’uomo di amore eterno. Significherebbe un totale capovolgimento dell’agire di Dio verso l’uomo. Significherebbe che per l’uomo non ci sarebbe più alcuna possibilità né di redenzione e né di salvezza. Sarebbe l’universale trionfo di Satana. La Storia Sacra invece ci dice che sempre, quando le tenebre stavano per avvolgere il suo popolo, il Signore interveniva con i suoi profeti e faceva risuonare con potenza di verità la sua Parola. Interveniva anche con grandi segni che attestavano la sua sovranità sul popolo e la fede ritornava in molti cuori anche se per vie dolorosissime.

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Inoltre è verità rivelata che come in Israele sempre è rimasto un piccolo resto fedele al suo Signore, così anche nella Chiesa ci sarà sempre un piccolo resto che rimarrà fedele al Signore. Questa verità è stata affermata da Cristo Signore. Sono i suoi discepoli il piccolo resto, da lui chiamato piccolo gregge, quando dona ad esso la Legge per la conservazione nel cuore della retta fede: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli” (Cfr. Lc 12,32-40).

Anche nei momenti più bui della vita della Chiesa, questo piccolo gregge è sempre rimasto fedele al suo Signore e Cristo. Anche se questo gregge è invisibile, esso esiste e per la sua fedeltà la vera fede continuerà a brillare nel mondo, riscaldando molti cuori e illuminando molte menti. Spetta ad ognuno conservare la vera fede e divenire in mezzo ai suoi fratelli, piccolo gregge, piccolo granello di senape, piccolo lievito che fermenta tutta la pasta di luce divina. Per il cristiano è obbligo di giustizia e di carità.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 18, 1-8

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Come Gesù, al momento della passione, diceva ai suoi apostoli: “Io non sono solo. Il Padre è con me”, così ogni discepolo, che è piccolo resto, dovrà dire: “Io non sono solo. Gesù è con me. Con me è il Padre e lo Spirito Santo. Con me è la Vergine Maria, Angeli e Santi”. Ma soprattutto dovrà dire: “Con me vi sono ancora settemila anime che non si sono convertite al principe del mondo. Loro perseverano ed io persevero. Loro sono lievito e io sarò lievito”. Questa fede nella Parola di Gesù ci impedisce di cadere nello scoraggiamento di Elia. Questi si lamenta di essere rimasto solo lui fedele al Signore.

Il Signore invece gli rivela che lui non è il solo. In Israele vi sono ancora settemila persone che non hanno piegato il ginocchio dinanzi ai Baal, cioè ai falsi dèi dei popoli. Anche oggi, tempo in cui uno potrebbe essere tentato di pensarsi solo e così abbandonare il campo di battaglia per il combattimento della vera fede, il sapere che sul luogo del combattimento vi sono molti altri che vivono la stessa lotta, dona vigore, infonde coraggio. Non si è soli. Si è con Dio, con Cristo, con lo Spirito Santo, con la Vergine Maria, Angeli e Santi. Si è con il piccolo gregge che rimane fedele al suo Signore, Dio, Creatore, Salvatore.

Oggi la tentazione è forte. Ci si pensa soli. Si vuole abbandonare il campo. Si vuole lasciare la lotta. Ci si vuole rifugiare presso Dio come Elia. Invece si deve ritornare sui propri passi e riprendere la battaglia per la conservazione della vera fede. Anche oggi non si è soli. Ci sono settemila uomini che lottano, combattono, si consumano perché la verità di Cristo Gesù continui ad illuminare le menti degli uomini. Questa fede infonde grande speranza. Satana non può sconfiggere Cristo Signore. Non può oscurare la luce.

Le tenebre non vinceranno mai. La Scrittura ci attesta che mai la fede è venuta meno sulla faccia della terra. Se non è venuta meno ieri, non verrà meno neanche oggi e neppure domani. Il discepolo di Gesù dovrà però convincersi che è lui la via perché molti altri uomini giungano alla purissima fede in Cristo Gesù. Se lui cade dalla vera fede, per lui quando il Signore verrà non troverà alcuna fede sulla terra. Per lui molti uomini sono rimasti nel regno delle tenebre o anche dal regno della verità sono ritornati nella falsità. La Madre di Dio ci faccia via della fede per il mondo intero.

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