Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 16 Dicembre 2021

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GIOVEDÌ 16 DICEMBRE – III SETTIMANA DI AVVENTO [C]

Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro.

Ora Gesù rende testimonianza a Giovanni il Battista. Qual è il fine di queste parole di Gesù? Giovanni ha testimoniato per Gesù. Lo ha proclamato l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Sono queste parole di Dio o dell’uomo?  Sono parole di Dio se Giovanni è vero profeta. Se Giovanni non è vero profeta sono parole di uomo. “Quando gli inviati di Giovanni furono partiti”. Gesù non vuole che gli inviati riferiscano a Giovanni la sua testimonianza. Giovanni deve rimanere nella sua umiltà e nella sua fede. Ascoltando le parole di Gesù si sarebbe potuto anche inorgoglire. Tutto può fare un uomo tranne che inorgoglirsi. Tutto può fare un uomo tranne che indurre all’orgoglio un uomo.

Gesù si mette a parlare di Giovanni alle folle: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?”. Canna sbattuta dal vento è un uomo che segue ogni vento di dottrina. Non è stabile nella verità di Dio. Giovanni non è una canna sbattuta dal vento. Non segue i pensieri degli uomini. Lui è saldamente ancorata nella verità di Dio dallo Spirito Santo. Lui dice solo ciò che lo Spirito gli comanda di dire. Non dice quanto non gli è stato comandato.

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Giovanni non è una canna sbattuta dal vento. “Allora, che cosa siete andare a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso?”. Sappiamo che lui indossava la ruvida veste del profeta fatta di peli di cammello e una cintura di cuoio. “Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re”. Giovanni non conduce una vita da dissoluto. Lui vive nel deserto. Il suo cibo sono locuste e miele selvatico. Non è uomo di vizi, ma di virtù. Quando la vita è nel lusso è anche nel peccato. Se è nel peccato non può essere strumento di salvezza. Dal peccato non possiamo salvare alcuno. Possiamo salvare dalla luce, dalla verità, dalle virtù, dalla grazia.

Gesù rivolge alle folle una terza domanda. Giovanni non è una canna sbattuta dal vento. Non è un uomo cullato dall’immoralità. Chi è allora Giovanni? “Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta?”. Un uomo di Dio? “Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta”. Ecco la verità su Giovanni il Battista. Lui non solo è un profeta. È anche più che un profeta. Perché è più che un profeta? È più che un profeta perché la sua missione va oltre la profezia. Il profeta è mandato da Dio per riferire al popolo la sua Parola e manifestare il suo giudizio sulla storia degli uomini. Se un profeta ed è investito di altre missioni, lui è più che profeta. È profeta e anche altro. La missione è differente.

Gesù dice perché Giovanni è più che profeta. “Egli è colui del quale sta scritto: «Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la via»”. Giovanni è profeta e precursore. Egli precede il Signore e prepara la via. Questa profezia viene dal profeta Malachia. In Malachia si parla di un messaggero, ma non si fa riferimento ad alcuna persona in particolare. Gesù ci  rivela in questa circostanza che quella profezia riguarda Giovanni il Battista. Se Giovanni è il messaggero che deve preparare la via al Signore, significa che i tempi messianici sono giunti. Gesù neanche in questa circostanza si rivela come il Messia di Dio. Dice però una verità essenziale per il popolo di Dio. Le folle devono sapere che con la venuta di Giovanni si compiono tutte le antiche profezie sul Cristo di Dio. Se Giovanni è venuto, anche il Messia è venuto. È venuto ed è presente in mezzo ad essi. Spetta ad essi riconoscerlo.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 7,24-30

Gesù annunzia la verità su Giovanni il Battista. “Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni”. Questa frase va intesa da Adamo fino a Giovanni. Con l’incarnazione inizia il Nuovo Testamento. È tutto diverso. Giovanni è il profeta che è stato colmato di Spirito Santo fin dal grembo della madre. La sua missione è grande, grandissima. Deve preparare i cuori ad accogliere il loro Messia, il loro Cristo, il loro Salvatore e Redentore. Gesù aggiunge: “Ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui”. Giovanni è grande. La Madre di Gesù è più grande. Maria è la Serva del Signore. La sua umilissima ancella. Anche Gesù è più grande. Lui è il Servo del Signore.

Ma la frase di Gesù riguarda tutti coloro che nascono da acqua e da Spirito Santo. Non solo vengono resi partecipi della natura divina, fatti figli di adozione nel Figlio Cristo Gesù, sono tempio dello Spirito Santo, Corpo di Cristo. Giovanni ha preparato la via al Signore. Loro sono presenza del Signore nella storia, missionari della sua verità e del suo regno, ministri della sua Parola e della sua grazia. Alcuni sono anche datori dello Spirito Santo. La Nuova Alleanza è infinitamente superiore all’Antica. Nella Nuova Alleanza tutto è nuovo. La Legge, la Profezia, il Ministero, la Regalità, il Sacerdozio, sia comune che ministeriale, la grazia, la verità, la vita, la santità, i beni promessi.

Ora Gesù dona un giudizio di verità sulla missione di Giovanni. “Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto”. Perché hanno riconosciuto che Dio è giusto? Cosa è la giustizia di Dio? La giustizia di Dio è la fedeltà ad ogni Parola da Lui proferita, sia in bene che in male, sia per la vita che per la morte, sia per la benedizione che per la maledizione, sia per il paradiso che per l’inferno. Dio sarebbe ingiusto se perdonasse senza conversione, pentimento, volontà di retrocedere dal male. Dio sarebbe ingiusto se non perdonasse un uomo che si pente, si converte, retrocede dal male. Lo ha promesso. È obbligato. Dio è riconosciuto giusto perché ha promesso la remissione dei peccati e Giovanni proprio questo predicava. Un battesimo di conversione per la remissione dei peccati. Ci si pente, ci si converte, Dio perdona. È giusto.

Ora il giudizio su quanti non si sono lasciati battezzare da Giovanni. “Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro”. Dio avrebbe voluto perdonare i loro peccati. La via del perdono è la conversione e il lasciarsi battezzare da Giovanni nel fiume Giordano. Farisei e dottori della Legge hanno rifiutato il battesimo. Sono rimasti nei loro peccati. Il disegno di Dio di salvezza per loro, da loro è reso vano. Quando il Signore stabilisce una via di salvezza e l’uomo la rifiuta, non vi sono altre vie di salvezza per lui. Ha rifiutato il disegno di Dio. Lo ha reso vano per la sua vita. Rimane nei suoi peccati. Resta nella sua morte spirituale. Una verità va gridata, specie a nostri giorni. Chi rifiuta una via di salvezza che viene da Dio se il rifiuto è solo per la sua persona, lui è responsabile solo per la sua persona. Se invece con il suo rifiuto induce, tenta, seduce, invita, sprona, inganna altri perché anche loro non credano, costui sappia che è responsabile dinanzi a Dio e alla storia non solo della perdizione eterna, ma di tutto il male che viene operato nel mondo a causa del rifiuto della via di Dio. Su questa responsabilità non si penserà mai a sufficienza. La Madre di Gesù ci aiuti. Vogliamo essere sempre a servizio della verità, mai della falsità.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.