Il commento alle letture del 16 Dicembre 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Con quale autorità fai queste cose?
LUNEDÌ 16 DICEMBRE (Mt 21,23-27)
La vera autorità è sempre creatrice di verità e di conseguenza non può venire se non da Dio. Ogni autorità di onnipotenza viene da Dio. Solo Lui è l’Onnipotente e il Santo. Il vero miracolo è opera di Dio per mezzo dell’uomo, il quale partecipa della sua potenza eterna. L’autorità di purificare il culto, insegnare la vera via della salvezza, viene dallo Spirito Santo. Ogni uomo vive in una profonda cecità spirituale. Se un uomo con la sua parola apre gli occhi dello spirito ai ciechi, la sua autorità viene necessariamente da Dio. Ma Gesù questa origine divina di ogni sua autorità l’aveva manifestato fin dagli inizi della sinagoga: “Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»” (Lc 4,16-21). Questa è purissima autorità che viene solo da Dio.
Che l’Autorità di Gesù sia da Dio, lo attestano tutti i suoi grandi segni, miracoli, prodigi. Nessun uomo con la sola parola può dare la vista ad un cieco e nessuno può risuscitare un morto che giace nella tomba ormai da quattro giorni. Nessuno può mondare dalla lebbra e nessuno può comandare al vento e al mare. I miracoli di Gesù sono segni così veri da non potersi mettere in dubbio in alcun modo e neanche possono essere attribuiti ad una autorità umana di scienza o di altro ritrovato della nostra tecnica. Come i maghi d’Egitto siamo chiamati a confessare che Gesù agisce con il dito di Dio, cioè con la sua autorità. Ma Gesù non può dire la verità a quanti lo stanno interrogando. La sua ora ancora non è venuta e deve guardarsi dal dire loro l’origine divina dell’autorità con la quale sta agendo. Promette di rivelare loro l’origine, se essi gli avessero detto quale era l’origine del battesimo di Giovanni, se dal cielo o dagli uomini? Fatti due calcoli, i presenti dicono di non sapere. Mentono. Non dicono la verità a Gesù. Loro sanno che Giovanni è profeta del Dio vivente. A loro però non conveniva dire l’origine del suo battesimo. Attualmente neanche per Gesù è conveniente dire esplicitamente l’origine della sua autorità. Lui non nega la sua origine divina. Dice che non la rivelerà. Loro non la dicono per ignoranza. Lui non la dice per scienza, purissima conoscenza. Gesù sa di essere dalla luce terna, ma non lo rivela.
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Da questa pericope evangelica dobbiamo imparare due altissime verità. Chi è preposto al discernimento nella comunità è obbligato a separare il bene dal male, ciò che viene da Dio da ciò che viene dagli uomini, con taglio nettissimo. Ciò che è di Dio, è di Dio. Ciò che è degli uomini, è degli uomini. Scribi, farisei, capi dei sacerdoti, anziani del popolo operano invece a loro esclusivo interesse. Con Giovanni il Battista dicono di non sapere. Ormai è morto e non può arrecare alcun danno. Fra qualche giorno accuseranno Gesù di bestemmia perché ha rivelato la sua verità. Per interesse negano. Per interesse dichiarano bestemmia la purissima verità di Cristo Signore.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i ministri della verità siano sempre per la verità.