Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 15 Ottobre 2022

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SABATO 15 OTTOBRE – VENTOTTESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.

Questo è un vero contratto che Gesù offre ad ogni uomo, ad ogni suo discepolo. È un contratto che Lui offre e che rispetta. Chi vuole essere da Lui conosciuto, riconosciuto, deve rispettare questo suo contratto o patto. Che significa riconoscere? Dichiarare dinanzi agli uomini che solo Gesù è il nostro Redentore e Salvatore. Ma significa anche che il suo Vangelo è la nostra sola Legge alla quale siamo chiamati a dare piena e perfetta obbedienza. Ogni altra legge umana per noi ha valore purché non contraddica il Vangelo nella sua verità e nella sua luce. Noi confessiamo che siamo di Gesù dinanzi agli uomini e Gesù confesserà che siamo suoi discepoli dinanzi agli Angeli di Dio e questi ci accoglieranno nelle dimore eterne. Chi vuole il Paradiso deve confessare che Lui è di Cristo Gesù.

Abbiamo visto la parte positiva del contratto. Ora è cosa buona e giusta considerare la parte negativa. Chi non conosce non sarà conosciuto. Il contratto tra Gesù e ogni uomo, ogni suo discepolo è solo questo. Non ve ne sono altri. Ma noi cosa diciamo? Che Lui mai lo osserverà. Lo ha scritto, ma è per Lui lettera morta. Osservarlo o non osservarlo produce lo stesso frutto. Dire questo è fare di Gesù un bugiardo. È anche dichiarare tutto il Vangelo un libro di falsità e di menzogna. A che serve il Vangelo, se non diviene Legge dell’uomo, Legge del cristiano? A nulla. È un contratto senza valore alcuno.

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Se Gesù mi riconosce senza che io lo riconosca, se Lui mi accoglie senza che io lo accolga, se Lui mi porta nel suo Paradiso senza che io porti me stesso nel Vangelo, il Vangelo a nulla serve. Predicarlo è cosa vana, inutile. La missione evangelizzatrice della Chiesa si fonda sulla Verità del Vangelo. Se il Vangelo non è vero, se non serve per la salvezza, a che serve la missione evangelizzatrice? A che serve predicare Cristo? È l’oscuramento della Verità. L’oscuramento della Verità non si compie quando tutto il Vangelo viene negato. Si compie sempre quando una sola verità di esso viene negata. Poiché oggi quasi tutte le verità del Vangelo sono negate, l’oscuramento è profondo.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 12, 8-12

Gesù distingue tra peccati che saranno perdonati e peccati che non saranno perdonati. Se il cristiano credesse in questa Parola di Gesù, veramente darebbe un significato nuovo alla sua vita. Invece non c’è alcuna fede. Quando si parla male del Figlio dell’uomo? Quando non si crede nella sua Parola. La regola per ottenere il perdono va sempre osservata. Mai potrà essere ignorata. Il perdono si ottiene con un vero e sincero pentimento, con una vera e sincera conversione, con l’accoglienza del Vangelo nel nostro cuore, con la richiesta di perdono a Dio, con la promessa solenne di rimanere in eterno nel Vangelo.

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Si parla male di Gesù. Non si accoglie il suo Vangelo. Poi ci si pente, ci si converte, si accoglie il Vangelo, si promette di rimanere in esso o di non più uscire da esso, il Padre nostro è largo di misericordia e di perdono. Chi bestemmia lo Spirito Santo? Non chi nega la Verità della salvezza. Ma chi la combatte, chi si oppone ad essa perché non entri in nessun altro cuore né oggi né mai. È il combattimento contro lo Spirito Santo perché la sua verità non illumini gli uomini o non illumini noi stessi.

La Chiesa ha dichiarato peccati contro lo Spirito Santo solo alcuni peccati dei suoi figli o anche degli uomini. Impugnare la verità conosciuta. Invidia della grazia altrui. Ostinazione nei peccati. Presunzione di salvarsi senza merito. Disperazione della salvezza. Impenitenza finale. Sono tutti peccati contro la Verità dello Spirito Santo. Oggi neanche più in questi peccati si crede.

Gesù insegna ai suoi discepoli anche come comportarsi quando verranno arrestati, perché di sicuro saranno arrestati per il suo nome e per il Vangelo. Nessun discepolo è più grande del Maestro. Il discepolo è come il Maestro. La sua vita è stata consegnata al Vangelo. Se è consegnata al Vangelo, entra nella regola della Provvidenza divina. Se a Dio serve in un modo, la storia evolverà secondo quella modalità. Se serve in un altro modo, sempre la storia la condurrà dove il Signore vuole che sia. Il discepolo di Gesù dal momento che ha detto sì al suo Signore, è tutto del Signore. Non si appartiene più.

Il Signore permette che lui vada dinanzi ai magistrati e il Signore farà condurre il processo secondo i suoi divini misteri. Lo Spirito Santo suggerirà la parola giusta, perché la volontà del Padre si compia. Tutto dipende dalla parola proferita. Più volte Gesù ha dialogato con scribi e farisei, capi dei sacerdoti e anziani del popolo e mai Gesù ha svelato loro la verità della sua Persona. Al Padre serviva la sua missione e lo Spirito Santo lo custodiva. Al momento di passare da questo mondo al Padre, prima lo Spirito condusse Gesù nel giardino del Getsemani. Poi permise che venisse arrestato. Infine gli suggerì la Parola per la condanna. La Madre di Dio ci aiuti a credere in ogni Parola di Gesù.

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