Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 15 Maggio 2022

582

15 MAGGIO – QUINTA DOMENICA DI PASQUA [C]

Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Ai discepoli di Gesù non è chiesto solo di amare. È chiesto di amare come Gesù ha amato loro. Per conoscere come Gesù ha amato i sui discepoli, ognuno è obbligato a conoscere tutto il mistero che avvolge il suo Maestro. Qual è il mistero di Cristo Gesù, Maestro del discepolo, ma anche Maestro costituito dal Padre per l’intera umanità? Diciamo fin da subito che il discepolo può amare gli altri discepoli e ogni altro uomo come Cristo Gesù ha amato lui, se tutto Cristo Gesù vive in Lui e Lui diviene vita di Cristo Gesù. Ecco una delle missione del mistero eterno del Verbo Incarnato: Cristo Gesù deve vivere in ogni uomo, perché ogni uomo abbandoni la via della morte e si faccia vita in Cristo, lasci la via della falsità, delle tenebre, della cattiveria e diventi in Cristo vera via di verità, di luce, di bontà, di sapienza.

Questa è la missione di Cristo e questa è la vocazione di ogni uomo. Il cristiano può trasformare la vita di Cristo in sua vita e la sua vita in perfetta vita di Cristo solo in virtù dello Spirito Santo, che è dono di Cristo a lui. Il Padre ci dona Cristo. Cristo ci dona lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo fa vivere tutto Cristo nella nostra vita. Ora se dichiariamo Cristo Gesù non necessario a noi, diciamo che lo Spirito Santo, dono purissimo di Cristo, perché trasformi la nostra vita in vita di Cristo in noi, non è necessario a noi. Ma se lo Spirito Santo non è necessario, dichiariamo che ogni uomo da se stesso può divenire via, verità, vita, luce, grazia, sapienza. Da se stesso può redimere se stesso e il mondo. Queste cose le diciamo perché siamo privi dello Spirito Santo. Senza lo Spirito Santo la nostra parola è di morte e non di vita e il nostro pensiero è di tenebra e non di luce.

- Pubblicità -

Siamo privi della Spirito Santo perché abbiamo dichiarato Cristo Gesù non necessario. Anche questa dichiarazione è il frutto dell’assenza in noi dello Spirito di Cristo Gesù, del suo Santo Spirito. Ma perché siamo giunti a questo disastro spirituale? Perché a poco a poco ci siamo allontanati dal Vangelo e abbiamo iniziato a pensare secondo il mondo. Pensa oggi secondo il mondo e pensa domani, abbiamo ridotto la fede, la religione, il culto, la Chiesa in morte, in tenebra, in falsità e in menzogna. Abbiamo elevato il pensiero del mondo in fede, in religione, in culto, in Chiesa, in vera vita per noi. Poiché abbiamo rinnegato Cristo e con Cristo lo Spirito Santo, altro non facciamo che aggiungere sempre più sale al Mar Morto e sempre più impoveriamo quel piccolo rivolo di Spirito Santo che ancora scorre nel mondo a causa di quei discepoli di Gesù che ancora credono in Cristo e nello Spirito.

Ancora per poco, dal momento ormai che vi è una guerra invisibile contro ogni persona che ancora vive di Cristo e per Lui e si lascia muovere e condurre dallo Spirito Santo. È questa guerra invisibile – giocata sporcamente in nome dello stesso Cristo e dello Spirito Santo, con l’autorità di Cristo e dello Spirito Santo, ma di un Cristo e di uno Spirito Santo che sono morti dentro di noi – che sta corroborando nella loro violenza i distruttori di Cristo e della Chiesa e sta indebolendo i giusti, perché li fa scoraggiare perché abbandonino la via della giustizia, della luce, della verità. Quanti sono rimasti fedeli allo Spirito Santo devono sapere che se si separano da Lui, anche loro diventeranno portatori di molto sale al Mar Morto del mondo e della Chiesa, aumentando la morte e privando sia l’umanità che la Chiesa della vera vita che è Cristo Gesù.

LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 13,31-33a.34-35

- Pubblicità -

Nessuno può amare l’altro discepolo e neanche nessun altro uomo così come Gesù ha amato il discepolo e ogni altro uomo, se la vita di Cristo Signore non diviene vita del discepolo. Può divenire vita del discepolo per perenne e ininterrotta creazione dello Spirito Santo. È lo Spirito Santo e solo Lui il Creatore della vita di Cristo nel discepolo. Se il discepolo si separa dallo Spirito Santo, Cristo Gesù non potrà vivere nella sua vita e lui mai potrà amare come Cristo ha amato lui. Non amando come Cristo ha amato lui, la sua missione fallisce. Anche se rimane cristiano perché è stato immerso nei sacramentI o anche si immerge in essi, è fallito nella sua missione perché la vita di Cristo Gesù non è divenuta sua vita.

Vedendo il mondo tutta la vita di Cristo che vive nel suo discepolo, si apre alla fede. Saprà che lui è vero discepolo di Gesù. Sapendo che lui è vero discepolo di Gesù, se vuole, anche lui lo potrà divenire. In fondo cosa è l’amore cristiano? È manifestare Cristo. È rendere Cristo presente nella storia. È rivelare la verità di Cristo ad ogni uomo. È moltiplicare all’infinito la presenza di Cristo in mezzo agli uomini. Dovunque c’è un cristiano nel quale vive Cristo per opera dello Spirito Santo, lì è presente Cristo, si manifesta Cristo, si vede Cristo. Vedendo Cristo che agisce e che parla attraverso il cristiano, chi vuole può aprirsi al suo mistero e accoglierlo nel suo cuore, divenendo anche lui presenza di Cristo nella storia. La Madre di Dio ci ottenga la grazia di essere vita di Cristo nel mondo.

Fonte