Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo
SABATO 15 MAGGIO (Gv 16,23-28)
Vi è sostanziale, divina, eterna differenza tra Gesù e ogni altro uomo, che sia mandato da Dio o meno poco importa. Vale per ogni uomo, ad esclusione della Vergine Maria, quanto Davide dice a Dio nel suo Salmo: “Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre” (Sal 51 (50) 3-7). Non solo nasce con la pesante eredità di Adamo, in più non è che un soffio: “Ho detto: «Vigilerò sulla mia condotta per non peccare con la mia lingua; metterò il morso alla mia bocca finché ho davanti il malvagio». Ammutolito, in silenzio, tacevo, ma a nulla serviva, e più acuta si faceva la mia sofferenza. Mi ardeva il cuore nel petto; al ripensarci è divampato il fuoco. Allora ho lasciato parlare la mia lingua: «Fammi conoscere, Signore, la mia fine, quale sia la misura dei miei giorni, e saprò quanto fragile io sono». Ecco, di pochi palmi hai fatto i miei giorni, è un nulla per te la durata della mia vita. Sì, è solo un soffio ogni uomo che vive. Sì, è come un’ombra l’uomo che passa. Sì, come un soffio si affanna, accumula e non sa chi raccolga. Ora, che potrei attendere, Signore? È in te la mia speranza” (Sal 39 (38) 2-8). Questa è la natura dell’uomo: fatto da Dio a sua immagine e somiglianza, creato per la vita e la luce, per la sua disobbedienza è precipitato nella morte, dalla quale mai si potrà liberare da se stesso. Ogni uomo vive in questa misera condizione. È schiavo del peccato, delle tenebre, del principe del mondo.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
Diversa invece è la Persona di Cristo Gesù. Lui è uscito dal Padre, rimanendo nel Padre. È uscito dal Padre per generazione eterna come suo vero Figlio. Rimane nel Padre perché la natura divina è una, una sola. Rimane nel Padre anche come Persona perché vive nell’eterna comunione dello Spirito Santo. Il Padre vive nel Figlio e nello Spirito Santo. Il Figlio vive nel Padre e nello Spirito Santo. Lo Spirito Santo vive nel Padre e nel Figlio. Una persona vive nelle altre due di amore eterno. E tuttavia il Padre ha generato e non è generato. Il Figlio è generato e non genera. Lo Spirito Santo non è né generato e né genera, perché Lui procede dal Padre e dal Figlio. È il mistero della Beata Trinità, nella quale le tre Persone divine sussistono nell’unica natura divina ed eterna. La prima differenza tra Gesù è ogni uomo è nell’eternità. La seconda differenza è nella creazione. Tutto ciò che è esiste è stato fatto per mezzo di Lui. Ogni uomo è stato creato per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato creato. In più della creazione Lui è la vita e la vita è la luce per goni uomo. La terza differenza sta nella sua incarnazione: realmente, veramente, sostanzialmente il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. La quarta differenza è nella redenzione. Come Lui è il solo mediatore nella creazione, così è il solo mediatore nella redenzione. Siamo tutti redenti per mezzo di Lui e tutti salvato per la fede in Lui. Tutti chiamati a raggiungere la gloria del Paradiso, ma camminando per la sua via, che è il suo corpo, divenendo tutti suo corpo e vivendo in Lui, con Lui per Lui. Ora volere ridurre Cristo Gesù alla semplice condizione di uomo come tutti gli altri uomini, è impugnare la verità conosciuta. Se questa impugnazione è fatta con superbia, è peccato contro lo Spirito Santo. Se questo accade, si viene esclusi dalla salvezza per l’eternità. Non c’è salvezza se non in Lui, con Lui, per Lui. Lui è il solo nome nel quale è stabilita la salvezza.
Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che crediamo nella verità di Cristo.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.