Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2021

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Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.

Cristo Gesù è la grazia e la verità del Padre. È la rivelazione del Padre nella quale è anche la rivelazione di ogni uomo. È la vita del Padre nella quale è ogni vita. Questi doni devono essere accolti. Gesù è sempre pronto a donarceli. Dobbiamo essere anche noi pronti ad accoglierli. “Venite a me….” Manifesta e rivela la volontà dell’uomo che è chiamata in causa. Il dono è lì, è per tutti. Dal dono ci si deve recare. Al dono si è invitati ad andare. Devono accogliere il dono non coloro che sono sazi, che stanno bene, che vivono nell’abbondanza e nella ricchezza delle cose di questo mondo. Costoro non sono invitati. A costoro Cristo Gesù non serve. Non è di alcuna utilità. Essi hanno tutto. Essi non hanno bisogno di Cristo Gesù. Hanno bisogno di Cristo invece tutti coloro che sono affaticati e oppressi. Sono affaticati per il duro lavoro di vivere la vita, di condurla innanzi, di giungere alla sera. Sono affaticati per le gravi difficoltà che giorno per giorno incontrano sul loro cammino. Le difficoltà sono di ordine materiale e spirituale, del corpo, dell’anima, dello spirito.

L’oppressione invece è un peso aggiuntivo che viene messo sulle spalle di quanti sono già affaticati. È come se ad una persona che già porta un peso insopportabile gliene venisse aggiunto un altro mille volte superiore. A costoro che sono senza prospettive di futuro né per il corpo e né per l’anima Gesù dice di andare a Lui. Cosa fa Lui a tutto questo mondo affaticato ed oppresso? Egli dona il suo ristoro. Cosa è il ristoro che Gesù dona? Il ristoro di Gesù è dono all’uomo della sua vera umanità. Quando la nostra umanità ritorna nella sua verità esce dalla schiavitù del peccato, dalla stanchezza del vizio, dall’oppressione del male, dalla dura fatica della disobbedienza. Entra nel ristoro che dona l’amicizia del Signore, che è pienezza di gioia. Il ristoro di Gesù è dono della vera libertà. “Conoscerete la verità, la verità vi renderà liberi”. La falsità opprime, la verità rende liberi. La menzogna soffoca, la Parola del Signore è respiro di santità. L’errore ci rende schiavi, il Vangelo ci fa veri figli dell’unico Padre. Il ristoro di Gesù è il dono della vera figliolanza adottiva, della Casa del Padre ritrovata. Il ristoro di Cristo è nel suo dissetarci di vita eterna.

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Non basta il dono di Cristo Gesù. Occorre che il dono venga accolto, perché solo nell’accoglienza esso diverrà tutto nostro. Oggi è proprio questa verità che è venuta meno nel cuori di molti, i quali insegnano anche, con grande danno per la vita della retta e santa fede, che non occorre che noi andiamo.  Il dono è dato. Andiamo o non andiamo esso è già nostro. È questa la stoltezza che sta uccidendo il mondo. È questa la stoltezza che è fonte di ogni trasgressione dei comandamenti e di ogni imbarbarimento della società e della stessa vita. Il dono è dato. Dobbiamo farlo nostro. Dobbiamo andare da Cristo Gesù. Si va da Lui, convertendoci e credendo al Vangelo. Gesù è il solo che ristora quanti vanno a Lui: Il ristoro di Gesù è nel purissimo dono della grazia e della verità. Grazia e verità fanno l’uomo nuovo, lo mettono in condizione di vivere in conformità alla sua natura, anzi lo fanno vivere in una natura che è resa partecipe della divina natura. È una natura ancora più mirabile.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 11,28-30

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il giogo è il Vangelo, la Parola del Padre, la Legge, il Nuovo Comandamento che Gesù è venuto a portare sulla nostra terra. Il giogo è la sua dottrina di salvezza e di redenzione per tutto il genere umano.

Non solo Gesù ci invita a prendere su di noi il suo giogo, la sua Parola, la purissima e perfettissima volontà del Padre da Lui insegnata, predicata, annunziata, spiegata con ogni sapienza e saggezza di Spirito Santo, proclamata come unica e sola via di salvezza e di redenzione. Gesù vuole anche che impariamo da Lui come si porta il giogo della Parola e della verità, della sapienza e della saggezza, di tutta la volontà di Dio, che ci è data perché noi la viviamo in pienezza di obbedienza. Lui deve essere guardato come il Maestro che dice e fa, insegna e realizza, comanda ed obbedisce, dona il giogo ma lo porta sino alla fine perché tutti sappiamo come si obbedisce a Dio. Da Gesù dobbiamo imparare due virtù fondamentali: l’umiltà e la mitezza. Con l’umiltà ci sottomettiamo interamente al Signore, accogliendo nel nostro cuore tutta la sua volontà su di noi. Con l’umiltà ci si consegna a Dio. Ci doniamo alla sua Parola, al suo Vangelo, ad ogni suo desiderio su di noi. Siamo interamente e per sempre del Signore, siamo da Lui e per Lui, ma anche in Lui e con Lui.

Con la mitezza non ci lasciamo travolgere dalla violenza degli uomini, né inquinare dalla loro malvagità gratuita e insensata. Con la mitezza ci sottoponiamo al peccato degli uomini, al giogo della loro oppressione, della loro cattiveria, del loro scherno, dei loro sputi, dei loro flagelli, della loro croce, portando ogni sofferenza sino alla fine. Con la mitezza si vive la passione nella più grande santità, senza neanche un pensiero di male contro i nostri persecutori.  Con l’umiltà si vive tutta la volontà di Dio nella più alta santità. Con la mitezza si vive tutta l’oppressione crudele degli uomini nella più grande pazienza e sopportazione.

Portando il giogo di Cristo Gesù con umiltà e mitezza l’uomo entra nel vero ristoro, perché entra nella vera pace. Il vero ristoro di Cristo è la sua gloriosa risurrezione. È la gioia eterna del cielo. È l’Eucaristia il vero ristoro di Gesù. Mangiata con vera fede e vera fame, essa ristora l’anima, lo spirito, il corpo. L’Eucaristia è vera Oasi di vita eterna nel deserto della vita che dobbiamo attraversare per giungere alla Patria eterna del Cielo. Il ristoro di Gesù è il dono della vita eterna, del Paradiso, dove l’anima riposa da tutte le sue fatiche. Il ristoro di Gesù è lo Spirito Santo, dato ai credenti in Lui, per creare vera comunione di pace e di vita con Dio e con i fratelli. Senza il ristoro di Cristo siamo assetati senz’acqua in un deserto.

Il giogo di Gesù è dolce. Il giogo del peccato è morte. Il carico di Gesù è leggero. Il carico del vizio pesante, schiacciante. La Legge di Gesù è dolce.  La legge del peccato à aspra, amarissima, è un veleno di morte.  Il giogo di Gesù è senza costo, perché è un dono di vita eterna. Il giogo del peccato ha un prezzo altissimo, un prezzo di morte. Il giogo di Gesù ci dona la vita. Il giogo del peccato ce la toglie. IL peccato costa e produce morte. La virtù non costa nulla e genera la vita. La virtù ci rende liberi. Il peccato ci fa suoi schiavi. Gesù oggi ci invita alla libertà. A noi tutti chiede di accogliere il suo invito. Chi rifiuta l’invito di Cristo sappia che rimarrà schiavo dei suoi vizi e della sua morte eterna. O liberi con Cristo, o schiavi senza di Lui. Ognuno è chiamato a scegliere la libertà con Cristo, in Cristo, per Cristo. La libertà è una scelta. È una scelta perché è un dono e un invito. La schiavitù è già nostra per eredità di Adamo.

Gesù chiede a ognuno di prendere il suo giogo: Il giogo di Gesù è la sua Parola, la sua Legge, la sua Rivelazione, il dono della perfetta e santa volontà del Padre. Il suo giogo dona la vera salvezza, la vera redenzione, la vera giustificazione dell’uomo. Il suo giogo dona all’uomo la pienezza nella verità della sua umanità. Chi vuole conoscersi, lo può ad una sola condizione: che prenda il giogo della Legge di Gesù e lo porti sino alla fine. Il giogo di Cristo è soave: La Legge di Gesù non è amara, non è aspra, non è un veleno di morte. La Parola di Gesù è soave, dolce, amabile, appetibile, desiderabile. Il Vangelo, messo sul nostro collo e portato con amore, ci fa entrare nella dolcezza e nella soavità di Cristo Signore. Il carico di Cristo è leggero: è leggero il carico di Gesù per rapporto ai vizi che sono pesanti, mortificanti, che uccidono e non danno vita. Il peccato è schiavitù, la Legge di Gesù è libertà. Il vizio rende l’uomo uno straccio, il Vangelo lo eleva fino alla soglia del Paradiso. Il peso del peccato ha un costo altissimo ed un prezzo di morte. Il carico di Gesù invece ha un prezzo di vita eterna e di gloria imperitura.

La Madre di Dio ci prenda per mano e ci conduca dal suo Figlio. Avremo ogni ristoro. Amen.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.