Perché questa generazione chiede un segno?
LUNEDÌ 15 FEBBRAIO (Mc 8,11-13)
Nella Scrittura Antica il segno non è chiesto, ma è dato per accreditare Dio nella sua verità e i suoi profeti come portatori della vera Parola di Dio. È quanto accade con Mosè, Giosuè, Elia, Eliseo. Leggiamo nel Primo Libro dei Re: “Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non era piovuto sulla terra. Fu rivolta a lui la parola del Signore: «Àlzati, va’ a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti». Egli si alzò e andò a Sarepta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere». Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia. In seguito accadde che il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. Allora lei disse a Elia: «Che cosa c’è tra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?». Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. Quindi invocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo». Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. Elia prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive». La donna disse a Elia: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità»” (1Re 17,7-24). Con il segno della risurrezione la donna fa la sua bella professione di fede. Ora Elia è confessato come vero uomo di Dio. La sua Parola è vera Parola di Dio.
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
I farisei avevano assistito a molti segni operati da Gesù. Il loro cuore di pietra li aveva tutti ritenuti non idonei ad attestare in modo infallibile che Gesù era veramente dal Padre e che la vera Parola di Dio era sulla sua bocca. Chiedono a Gesù un segno così alto e potente da far dire loro: “Tu sei da Dio”. Per un cuore intessuto di peccato, per una mente inveterata nella falsità e nella menzogna, per uno spirito ormai invecchiato nell’idolatria e in ogni disordine morale, diviene impossibile aprirsi alla fede. Si è già nel peccato contro lo Spirito Santo e il ritorno non è dato. Per questo Gesù li lascia e se ne va altrove.
Se vi fosse stata anche una minima possibilità di conversione, Gesù avrebbe dato loro qualsiasi segno. Ma il segno non era chiesto per credere, ma perché essi si fossero rafforzati nella loro non fede, nella loro volontà di non credere, nella loro incredulità. La via della fede per noi è la Parola che si accoglie e alla quale si dona piena e perenne obbedienza. Più si obbedisce e più la fede cresce, perché assieme alla fede cresce anche la grazia e la forza dello Spirito Santo. Quando si rifiuta la Parola, allora nessun segno potrà creare la fede. Infatti anche il segno della gloriosa risurrezione fu negato. Anzi diedero del denaro ai soldati perché fosse negata la verità.
Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che la nostra fede sia fondata nella Parola.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.