Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 15 Aprile 2021

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Chi crede nel Figlio ha la vita eterna

GIOVEDÌ 15 APRILE (Gv 3, 31-36)

Chi crede nel Figlio? Chi si battezza in Cristo e si riveste di Cristo: “Prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa (Gal 3,23-29). Chi non si lascia battezzare in Cristo per essere rivestito di Cristo, non crede in Cristo, non ha la vita eterna. Rimane nella sua morte.

Crede in Cristo chi giorno per giorno si riveste dell’uomo nuovo: “Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità. Perciò, bando alla menzogna e dite ciascuno la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. Adiratevi, ma non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date spazio al diavolo. Chi rubava non rubi più, anzi lavori operando il bene con le proprie mani, per poter condividere con chi si trova nel bisogno. Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per un’opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo (Ef 5,20-32). Crede in Cristo chi con le sue opere manifesta la luce, la verità, la grazia, la vita che sono in Cristo Gesù. Non crede in Cristo chi produce le opere della carne.

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Perché ogni uomo è chiamato a credere in Cristo? Perché Cristo Gesù viene dall’eternità. È Dio, è il Figlio Unigenito del Padre, abita nel seno del Padre e conosce il Padre. Solo Lui lo ha visto, lo vede e lo può rivelare. Non solo Gesù rivela il Padre e dice le Parole di Dio, dona anche lo Spirito senza misura. Tutto dal Padre è stato posto nelle sue mani. Dio nulla dona agli uomini se non per mezzo del Figlio uomo. La nostra vita eterna è Cristo ed è in Lui. Anche la nostra luce è Cristo ed è in Lui. La salvezza è Cristo ed è in Lui. Tutto è Cristo per noi. Chi vuole obbedire al Padre deve obbedire al Figlio. Chi non obbedisce al Figlio mai obbedirà al Padre. Ecco la perfetta verità di Cristo Gesù secondo il Vangelo di Matteo: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,25-30). Oggi sembra che queste siano solo parole e nulla più. Cristo Gesù per i suoi discepoli vale quasi nulla.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la purissima fede in Cristo Signore.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.