Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 13 Ottobre 2022

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GIOVEDÌ 13 OTTOBRE – VENTOTTESIMA DOMENICA T. O . [C]

Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito.

Gesù termina il suo discorso rivolto a scribi e farisei con gli ultimi due guai. Il primo “guai”, così suona: “Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi”. Perché si costruiscono i sepolcri? È questa evidente opera di partecipazione al delitto dei padri. Se uno uccide e l’altro nasconde, si è l’uno e l’altro colpevoli dello stesso misfatto o reato. Invece le opere del male vanno condannate apertamente.

Nessuno deve rendersi né in modo occulto né in modo palese complice del male dell’altro. Chi fa il bene, chi ama il bene, deve stare lontano da ogni forma di male. Partecipare al male degli altri ci rende colpevoli dello stesso male. La partecipazione al male avviene in molti modi: con le opere, i pensieri, i suggerimenti, i consigli, gli inviti, le omissioni. Avviene attivamente. Ma avviene anche passivamente. Ognuno deve sempre guardarsi da ogni partecipazione sia attiva che passiva. Oggi la forma di partecipazione al male più devastante è l’omissione nell’insegnamento.

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L’omissione nell’insegnamento avviene per mancata predicazione, annunzio e profezia, ma anche nello spostamento dal male oggettivo al male soggettivo. Questa sostituzione ha cancellato la stessa verità del male. Il silenzio nella verità oggettiva, di natura o di rivelazione, è collaborazione con il male universale e suo favoreggiamento. L’altra partecipazione devastante al male, la peggiore collaborazione con esso, è lo scandalo, il cattivo esempio.  Nulla è più deleterio di uno scandalo.

Questa generazione non è solo la generazione nella quale Gesù sta vivendo. È anche la generazione nella quale vive il suo corpo, la sua Chiesa, nella storia. Questa generazione è il mondo ed esso è responsabile in solidum. “Perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo”. È questa la responsabilità in solidum: il mondo è responsabile di ogni peccato da esso commesso lungo l’arco della storia. Cambiano i soggetti che compiono il male, ma chi lo compie è sempre il mondo. Chi compie il male si rende responsabile di tutto il male che si compie nel mondo.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 11,47-54

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Con il secondo “guai” si raggiunge il colmo dell’iniquità, della cattiveria, della malvagità, della disonestà, di ogni altra nefandezza. Non esiste al mondo peccato più grande, più orrendo, più abominevole, più disonesto. “Guai a voi, dottori della legge, che avete portato via la chiave della conoscenza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito”. La conoscenza sono i misteri del regno, della verità, della giustizia.

La conoscenza è anche il mistero della Legge e di ogni Parola che è uscita, esce, uscirà dalla bocca del Signore. I dottori della Legge sono i custodi di questa chiave. Essi sono incaricati da Dio ad aprire a tutti la porta. Invece essi hanno chiuso la porta perché loro non entrassero, impedendo ad ogni altro che desiderava o desidera entrare, di potervi accedere. Con questa azione si condanna l’uomo alla falsità.

Chiudere ad un uomo le porte perché non acceda al cuore di Dio, al cuore della sua carità, del suo amore, della sua giustizia, della sua luce, è peccato diabolico, infernale, satanico. Non esiste peccato più grande. Purtroppo questo peccato non è solo degli scribi del tempo di Gesù. È peccato cui si espone ogni teologo e ogni maestro della sacra scienza. Oggi possiamo dire che questo peccato è universale.

La chiave è stata gettata via. Gli scribi non possono sopportare che Gesù faccia loro da Maestro e sveli loro le falsità da essi introdotte nella Legge del Signore e il loro modo peccaminoso di esercitare il ministero nell’insegnamento della verità rivelata, divina, eterna. Gesù esce dalla casa del fariseo. Gli scribi e i farisei cominciano a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti. Il fine è uno: coglierlo in fallo in qualche sua parola. L’intento è di accusarlo di peccato contro la Legge. Essendo essi i maestri in Israele della Legge, dei Profeti, dei Salmi ed essendo la loro interpretazione o insegnamento legge più della Legge, è facile trovare un capo di accusa. Essi non sanno che Gesù è guidato dalla saggezza divina.

La saggezza divina conosce i loro pensieri prima che vengano concepiti. Sa le intenzioni degli uomini quando ancora non sono neanche immaginate. Sa come prevenire ogni volontà cattiva e malvagia. Nulla può contro la sapienza. La Vergine Maria ci aiuti perché ci liberiamo da ogni falsità.

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