Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 13 Marzo 2022

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13 MARZO – SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA [C]

Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

Rivelare, attestare, manifestare la propria verità è obbligo di chi vuole che si creda in lui. Dio vuole che si creda in Lui, rivela, attesta, manifesta la sua verità, la verità della sua natura ed essenza eterna: Lui è il Signore Onnipotente. Tutta la creazione obbedisce ad ogni suo comando. Lui spacca il Mare in due, i figli di Israele, si salvano passano a piedi asciutti in mezzo al Mare, gli Egiziani sono invece sommersi dai flutti, nasce la fede dei salvati sia in Dio che nel suo servo Mosè: “Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri».

Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo” (Cfr. Es 14,1-31). Il Signore Dio manifesta di essere il Signore sopra ogni altro signore e il Dio sopra ogni altro Dio e i salvati credono in Lui.

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Gesù ha già compiuto molti miracoli. Ha dato molti segni del suo essere vero mandato da Dio. I suoi discepoli sanno che Lui è il Messia, il Cristo di Dio. Non credono però nelle parole attraverso le quali Lui rivela che la via della sua gloria passa necessariamente per la sua crocifissione e morte. Essi vogliono un Messia che non passi per la via della morte. Vogliono un Cristo di Dio che non adempia tutte le Scritture. Ora sono proprio le Scritture profetiche che annunciano il Cristo di Dio trafitto, umiliato, schiacciato dal suo popolo. Sono proprio le Scritture che rivelano che Lui è il Servo Sofferente del Signore che prende su di sé tutti i peccati del mondo e li espia nel suo corpo, attraverso la grande sofferenza.

Chi crede che Gesù è il Cristo di Dio, deve anche credere che la sua Parola è verità sulla sua bocca. Se si crede in Cristo e non si crede che la sua Parola è verità, la sua fede è nulla. Anche noi oggi diciamo di credere in Cristo. Il nostro però è solo un dire. Neanche noi crediamo che la sua Parola è verità sulla sua bocca. Noi crediamo in Cristo, ma verità per noi è la parola del mondo. Oggi per noi è verità la parola della scienza. Ma anche la scienza per essere parola di verità deve lasciarsi illuminare dalla Parola di Cristo Gesù. Se è verità la scienza in sé, falsità e menzogna è l’uso che se ne fa. Quando si fa un uso contro la verità della Parola di Cristo, l’uso è falso, errato, peccaminoso. Non è per la vita ma per la morte.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 9,28b-36

Cristo Gesù aiuta la debole e fragile fede dei suoi discepoli, mostrando lo splendore della sua divinità. Il Padre prima manda come testimoni della verità della Parola di  Gesù Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti. Poi interviene direttamente Lui da cielo e invita i tre apostoli presenti sul monto ad ascoltare Gesù, che è il suo Figlio amato, il suo Messia, il suo Cristo. Altissima lezione e divino insegnamento. La fede non è solo nella persona, è anche nella Parola che la persona dice. Se non è fede nella Parola neanche è fede nella persona. Oggi abbiamo il cristiano e la sua parola. Non abbiamo fede né nel cristiano e né nella sua parola.

Se la fede non è né nel cristiano e né nella sua parola, allora la responsabilità è tutta del cristiano. Non ha attestato, non ha rivelato, non ha manifestato, non ha certificato che la sua parola è verità, perché purissima Parola di Gesù Signore. Se il Padre, Cristo Gesù, lo Spirito Santo non attestano per lui, è il segno che lui non è né nel Padre, né nel Figlio, né nello Spirito Santo. Sempre il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo attestano la verità di chi è in loro. Se il mondo oggi non crede più né nel cristiano e né nella sua parola, è segno del suo essere senza il Padre, senza il Figlio, senza lo Spirito Santo. La Madre di Gesù venga in nostro soccorso. Ci aiuti a ritornare e dimorare nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo. Amen.