Il commento alle letture del 12 Maggio 2020 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Come il Padre mi ha comandato, così io agisco
MARTEDÌ 12 MAGGIO (Gv 14, 27-31)
Gesù può agire così come il Padre gli ha comandato, perché sempre mosso e guidato dallo Spirito Santo, che si è posato su di Lui con tutta la sua divina essenza e ogni sua operazione: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi” (Is 11,1-5). Questa profezia si compie dopo il suo battesimo nel fiume Giordano: “Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»” (Lc 3,21-22).
Nella sinagoga di Nazaret Gesù rivela il compimento della profezia e anche la missione che il Padre vuole che Lui compia: “Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»” (Lc 4,16-21). Che Gesù agisca sempre dalla volontà del Padre e mai dalla volontà degli uomini, viene rivelato fin da subito: “Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea” (Lc 4,41-44). È purissima verità: Gesù mai è stato dalla volontà di un suolo uomo, neanche dalla volontà di Maria o di Giuseppe. Lui tutto ha fatto e detto per piena, totale, perfetta obbedienza al Padre.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Gesù non subisce la passione e la morte per crocifissione perché il peccato e le tenebre sono superiori a Lui, alla sua luce, sapienza, fortezza, intelligenza. Il mondo non ha alcun potere sopra di Lui. Gesù si offre volontariamente alla passione per attestare al mondo quanto è grande il suo amore per il Padre. Il Padre gli chiede di amarlo al di sopra della sua stessa vita, consacrando a Lui tutta la sua vita e il Figlio obbedisce. Tutta la vita di Gesù è stata solo obbedienza. Satana e gli uomini quotidianamente lo tentano perché si separi dall’obbedienza alla volontà del Padre suo e si faccia o dalla propria volontà o dalla volontà degli uomini o dalla volontà di Satana. Gesù mai è caduto in una sola tentazione. Non un solo pensiero, non una sola opera è mai scaturita dal suo cuore o dalla sua compassione. Tutto in Lui stato dal cuore del Padre e dal suo amore eterno di salvezza e di redenzione per gli uomini. Questa verità di Cristo dovrà essere verità di ogni suo discepolo. Se il discepolo passa dal cuore di Cristo al suo cuore e dalla volontà del Maestro alla sua volontà, è la fine del compimento del mistero della salvezza. Amerà di amore umano, ma senza salvezza.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci dal cuore e dal pensiero di Cristo Gesù, sempre.