Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 11 Luglio 2022

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LUNEDÌ 11 LUGLIO – QUATTORDICESIMA SETTIMANA T. O . [C]

SAN BENEDETTO PATRONO D’EUROPA

Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.

Il cristiano ha un unico modello da seguire: Cristo Gesù. Chi è Cristo Signore? Colui che si è annientato per obbedienza al Padre lasciando il suo corpo appeso ad una croce. L’obbedienza di Cristo è modello per ogni discepolo di Gesù. Ecco come questa verità viene insegnata sia dal Vangelo che dall’apostolo Paolo:

Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? (Mt 16,21-26).

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Se dunque c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.

Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me (Fil 2,1-18). Se è facile lasciare persone e cose, per seguire Gesù, difficile è lasciare i propri pensieri. Ora se si vuole seguire Gesù, sono i pensieri che vanno lasciati, inchiodandoli alla croce, per seguire solo il pensiero di Cristo Gesù, manifestato con la sua Parola e con l’esempio della sua vita. Cristo Gesù lascia tutto il suo corpo, per rimanere in eterno nei pensieri del Padre suo, pensieri a lui quotidianamente comunicati e fatti conoscere dallo Spirito Santo.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 19,27-29

Oggi si dice di seguire Gesù, si dice anche di voler lasciare tutto per lui, una cosa però non si lascia: il proprio pensiero. Infatti si vive il battesimo, la cresima, il diaconato, il presbiterato e spesso anche l’episcopato dal proprio pensiero. I danni che oggi sta producendo questo stile di sequela sono oltremodo devastanti e incalcolabili. Si stanno spalancando le porte della falsità e della menzogna.

Si stanno chiudendo tutte le porte della verità e della luce. Si può risalire da questo abisso nel quale il pensiero dell’uomo ci sta facendo precipitare? Impossibile con le nostre forze di terra. Occorrerebbe un potente intervento dello Spirito Santo. Questo intervento deve avere un solo fine: liberare l’uomo dai suoi pensieri e al loro posto innestare il pensiero di Cristo, che è il pensiero del Padre. Ma poiché oggi il discepolo di Gesù vuole camminare con i suoi pensieri, elevati a pensieri di Cristo e di Dio, neanche lo Spirito potrà fare qualcosa.

Siamo giunti al limite dal quale non si torna più indietro e questo limite è dato dal peccato contro lo Spirito Santo. Vi è una possibilità di salvezza? La via c’è. Chi crede nel pensiero di Cristo, si faccia suo difensore e si lasci fare martire per la verità di Cristo Signore. È oggi il martirio per la verità la via della salvezza. La Madre di Dio venga in nostro aiuto.

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