SABATO 11 DICEMBRE – II SETTIMANA DI AVVENTO [C]
Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro.
Gli scribi, esperti della lettera della Scrittura, conoscono quanto è scritto sia nel Libro del profeta Malachia che in quello del Siracide. Il Signore ha promesso che avrebbe mandato Elia a preparare la sua venuta. Altro però è conoscere la lettera della Scrittura e altro è possedere la verità che è nascosta nella lettera. San Paolo dice che la lettera uccide, lo Spirito vivifica. Gli scribi non conoscono le parole dette dall’Angelo Gabriele a Zaccaria. Attenendosi a quanto è scritto sia nel Libro di Malachia che in quello del Siracide essi dicono che prima deve venire Elia. Ma tra la lettera della profezia e il suo compimento vi è una distanza infinita. La verità posta nella Lettera deve venire sempre dallo Spirito Santo.
Gesù conferma la verità della Parola della Scrittura. Così è scritto nei Profeti e nei Libri della Sapienza d’Israele e così dovrà accadere. Elia verrà e ristabilirà ogni cosa. Poiché si tratta di profezia, sempre la verità dovrà venire dallo Spirito Santo. Per ogni Parola contenuta nella lettera della Scrittura sempre dovrà essere lo Spirito Santo a svelarci la verità contenuta in essa. Essendo la verità dello Spirito Santo dinamica, perché è eterna, Lui conduce e guida nella verità. Lui conduce a tutta la verità con azione ininterrotta nella storia. Conducendo Lui a tutta la verità, sempre aggiunge verità alla verità. La verità è sempre vera. Non è mai falsa. Mai la verità di ieri diventerà falsa oggi. Non sarebbe verità.
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Il vero è eternamente vero. Una stella della più lontana galassia è sempre stella, è sempre luce. Altro è vederla ad anni luce di distanza, altro è vederla a poche migliaia di chilometri. La stella è sempre stella. La visione è differente. Così è la verità di Dio, di Cristo, della Rivelazione, della Parola. Man mano che si cammina nella verità verso tutta la verità, la visione della verità diviene sempre più luminosa e splendente. La Parola sprigiona tutta la sua luce. Questo avviene sotto la conduzione dello Spirito. Se ci si distacca dallo Spirito, all’istante si precipita nelle tenebre.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 17,10-13
Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Gesù rivela ai suoi Apostoli che la profezia sulla venuta di Elia si è compiuta. Compiendosi la prima parte della profezia, necessariamente si dovrà compiere la seconda. Venuta di Elia e venuta del Signore sono una sola Parola. La profezia di Malachia è prima di tutto un invito ad osservare la Legge del Sinai. La verità del popolo è nella Legge. “Tenete a mente la legge del mio servo Mosè, al quale ordinai sull’Oreb precetti e norme per tutto Israele. Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io, venendo, non colpisca la terra con lo sterminio (Mal 3,22-24). Urge riportare il popolo nella vera fede.
In questa profezia si parla del giorno grande e terribile del Signore che è il giorno nel quale il Signore verrà a giudicare la terra. Questo giorno sarà di luce e non di tenebre per chi avrà accolto il Messia indicato da Elia che è venuto. Gesù dice agli Apostoli che Elia è venuto ma non è stato riconosciuto. Gli hanno fatto quello che hanno voluto. Anche al Figlio dell’uomo faranno ciò che vorranno. Anche Lui dovrà soffrire per opera loro. Viene confermata la Croce. Elia viene per preparare i cuori ad accogliere il Signore che viene nella Persona del Messia. Il Messia deve preparare i cuori perché accolgano Lui che è il compimento di ogni Parola del Padre. Accolgano Lui come loro salvezza.
Quando verrà il giorno grande e terribile del Signore, chi è nel Cristo di Dio, con Lui e per Lui, sarà salvato. Chi invece non ha accolto il Messia del Signore, rimane nella sua morte. Non è in Cristo, sua unica e sola vera salvezza. I discepoli comprendono che Gesù sta parlando loro di Giovanni il Battista. Scribi, farisei, capi dei sacerdoti, anziani del popolo, sadducei, non hanno creduto alla sua predicazione. Lo hanno dichiarato un indemoniato. Per loro non era il profeta annunciato da Malachia.
Erode lo ha fatto decapitare, perché schiavo della sua lussuria e prigioniero della supremazia psicologica di Erodìade. Chi si convertì alla predicazione di Giovanni furono pubblicani e prostitute. Gente giudicata senza Dio! Ora gli Apostoli sanno qual è la verità del loro Messia, di Gesù. Quanto Lui ha detto si compirà. Prima di essere solennemente intronizzato Signore e Cristo, Salvatore e Redentore, dovrà passare per la Croce. La croce è il suo trono. Oggi dobbiamo imparare da questo Vangelo che il Signore non cammina secondo la lettera della Scrittura, ma secondo la verità posta dallo Spirito Santo in essa. Noi però oggi neanche secondo la lettera camminiamo. Noi prendiamo una Parola della Scrittura e la imbrattiamo con la falsità che governa il nostro cuore. Oggi è questa nostra non onestà verso la Lettera della Scrittura e verso lo Spirito Santo che sta riducendo a menzogna tutto il testo rivelato. Quanto il Signore denunciava per mezzo del profeta Geremia al suo popolo, oggi è mille volte di più. Leggiamo quanto denuncia il Signore: “Tu dirai loro: Così dice il Signore: Forse chi cade non si rialza e chi sbaglia strada non torna indietro? Perché allora questo popolo continua a ribellarsi, persiste nella malafede, e rifiuta di convertirsi? Ho ascoltato attentamente: non parlano come dovrebbero. Nessuno si pente della sua malizia, e si domanda: “Che cosa ho fatto?”. Ognuno prosegue la sua corsa senza voltarsi, come un cavallo lanciato nella battaglia. La cicogna nel cielo conosce il tempo per migrare, la tortora, la rondinella e la gru osservano il tempo del ritorno; il mio popolo, invece, non conosce l’ordine stabilito dal Signore. Come potete dire: “Noi siamo saggi, perché abbiamo la legge del Signore”? A menzogna l’ha ridotta lo stilo menzognero degli scribi! I saggi restano confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Ecco, hanno rigettato la parola del Signore: quale sapienza possono avere? Per questo darò le loro donne a stranieri, i loro campi ai conquistatori, perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: “Pace, pace!”, ma pace non c’è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire (Ger 8,4-12). Lo ripetiamo: oggi la situazione è mille volte più pesante e grave. Oggi addirittura si vuole innalzare il pensiero del mondo a Vangelo. Dio dei cristiani oggi è l’uomo. Non c’è posto più per Gesù.
Tu, cristiano, vuoi rinnegare il Vangelo? Vuoi distruggere Cristo? Vuoi abbattere la sana dottrina? Vuole cancellare la sana moralità? Vuoi rendere vera profezia ogni tua menzogna e falsità che governa il tuo cuore? Puoi fare tutto ciò che vuoi. Devi però essere onesto e dire: “Questo è quanto io penso del Vangelo. La lettera del Vangelo però non dice questo e neanche la verità posta in essa dallo Spirito Santo dice così”. Invece, tu, peccando gravissimamente, sia contro il secondo Comandamento e sia contro l’Ottavo, nomini invano il nome del tuo Signore, del tuo Cristo, del tuo Spirito Santo e testimoni il falso ai danni della sua Parola. Mai potrai essere giustificato dinanzi al Signore e neanche dinanzi agli uomini. Basta che ci sia un cuore semplice e puro nel quale dimora lo Spirito Santo e questo cuore attesterà la falsità di ogni tua parola, il tradimento che fai dello Spirito Santo e del suo Vangelo. Più però si moltiplicano i falsi profeti che annunciano falsità e menzogne e più la nostra attenzione dovrà essere somma. Se cadiamo nella falsa profezia, anche noi siamo responsabili dinanzi a Dio e agli uomini. Siamo stati messi alla prova e siamo caduti. Non cadere in questa tentazione è obbligo di ogni singola persona. La Madre di Gesù, la Regina dei profeti, scenda e come Elia sul monte Carmelo, riduca al silenzio tutti quei falsi profeti che stanno infangando il nome santissimo del Figlio suo.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.