Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 10 Ottobre 2022

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LUNEDÌ 10 OTTOBRE – VENTOTTESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.

Ecco cosa narra la Scrittura Santa sul profeta Giona: “Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano, perché il mare andava sempre più infuriandosi contro di loro. Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fa’ che noi non periamo a causa della vita di quest’uomo e non imputarci il sangue innocente, poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere». Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e gli fecero promesse.

Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, suo Dio, e disse: «Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha risposto; dal profondo degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce. Mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare, e le correnti mi hanno circondato; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati. Io dicevo: “Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio”. Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l’abisso mi ha avvolto, l’alga si è avvinta al mio capo. Sono sceso alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue spranghe dietro a me per sempre. Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore, mio Dio. Quando in me sentivo venir meno la vita, ho ricordato il Signore.

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La mia preghiera è giunta fino a te, fino al tuo santo tempio. Quelli che servono idoli falsi abbandonano il loro amore. Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio e adempirò il voto che ho fatto; la salvezza viene dal Signore». E il Signore parlò al pesce ed esso rigettò Giona sulla spiaggia. Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta».

I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Ninive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».

Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece” (Gn 1,13-3,10). Gesù obbedisce al Padre. Dona il Vangelo e con il Vangelo dona tutto l’amore del Padre che è un amore che sana, purifica, guarisce, conforta, crea speranza, libera dagli spiriti impuri. I farisei non solo sono duri a convertirsi. Non solo non vogliono convertirsi. Hanno già deciso di togliere di mezzo Gesù. Giona invece si reca in Ninive perché costretto e obbligato da Dio. Dice appena sette parole, non fa alcun segno, non manifesta nulla dell’amore del suo Dio. Ninive si converte. Smette di fare il male. Per questo Ninive si alzerà contro “questa generazione e la condannerà”. Questione di giustizia!

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 11,29-32

Anche la regina del Sud si alzerà contro “questa generazione e la condannerà”. Lei non è stata visitata da Salomone. Lei ha sentito parlare della sapienza di Salomone e ha fatto un lungo viaggio per andare a dialogare con un uomo colmato da Dio di grande sapienza. Gesù non solo è la Sapienza Eterna, è anche la Luce Eterna, la Verità Eterna, l’Amore Eterno del Padre fattosi carne. È Lui che per amore è venuto a visitarci per colmarci di ogni suo bene eterno. Gesù non è venuto per farci ascoltare la sua sapienza.

Lui è venuto per farci in Lui, con Lui e per Lui, Sapienza, Verità, Luce, Vita, Amore, Giustizia, Misericordia, Perdono, Pace. Lui è venuto per liberarci da ogni schiavitù e darci la vera libertà facendoci figli del Padre, in Lui, che del Padre è il suo Figlio Unigenito Eterno. Dinanzi a questi doni divini ed eterni, è giustizia che la regina del Sud si alzi e condanni questa generazione. Lei da Salomone ha ascoltato solo delle parole, ma non è tornata nella sua patria colmata della sapienza.

Questa generazione invece ha rifiutato di essere colmata. Non ha voluto. Ha preferito rimanere nelle tenebre e in ogni altra schiavitù. Tuttavia Gesù il segno lo dona. Lui dai farisei sarà messo a morte. Dopo tre giorni risusciterà. Ogni Parola di Dio si compirà in Lui. Lui è il Cristo.

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