Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 1 Settembre 2022

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GIOVEDÌ 01 SETTEMBRE
VENTIDUESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Quando Gesù compie un miracolo, sempre la storia viene in suo aiuto. È sempre la storia infatti che attesta che quanto avviene è vero miracolo. Osserviamo allora cosa è accaduto prima e cosa accade dopo. Simone passa tutta una notte a pescare e alla fine tira a terra le reti vuote. È come se nel lago i pesci fossero scomparsi. Non ne prende neanche uno. Potremmo dire che il lago è senza vita. Un altro Mar Morto.

Gesù dona a Simone un comando: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”. Osserviamo bene. Devono essere gettate per la pesca le loro reti. Quelle reti che erano tornate vuote. Se Gesù avesse detto loro di gettare altre reti, qualcuno avrebbe potuto pensare che le reti di prima non fossero adatte. Allora non sarebbe colpa del lago che è vuoto, ma delle reti inadatte. Invece essi devono gettare le stesse reti della notte. Così come nella notte erano andati al largo, così ora devono andare al largo. Non dovrà esservi alcun cambiamento, alcuna mutazione.

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Ecco la risposta che Simone dona a Gesù: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Simone conferma la storia. Il lago è vuoto. Non ci sono pesci. Se non ci sono pesci, io mai sarei tornato a pescare. Getto le reti solo perché tu me lo hai detto e io so che sulla tua bocca la Parola è verità. Tu mai comandi di fare una cosa inutile. Sono certo che per questa tua Parola e per la mia obbedienza le reti si riempiranno.  Il Signore sempre chiama a testimone la storia. Dove la storia non può testimoniare, lì il Signore non opera. L’uomo si potrebbe prendere il merito di ciò che accade. Invece sempre la gloria va data al Signore.

Ecco un esempio di grande testimonianza della storia: “Dopo tali cose Ben-Adàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria. Ci fu una grande carestia a Samaria; la strinsero d’assedio fino al punto che una testa d’asino si vendeva a ottanta sicli d’argento e un quarto di qab di guano di colomba a cinque sicli. Mentre il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: «Salvami, o re, mio signore!». Rispose: «No, il Signore ti salvi! Come ti posso salvare io? Forse con il prodotto dell’aia o con quello del torchio?». Poi il re aggiunse: «Che hai?». Quella rispose: «Questa donna mi ha detto: “Dammi tuo figlio perché lo mangiamo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani”. Abbiamo cotto mio figlio e lo abbiamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: “Dammi tuo figlio perché lo mangiamo”, ma essa ha nascosto suo figlio». Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti e mentre egli passava sulle mura il popolo vide che di sotto, aderente al corpo, portava il sacco. Egli disse: «Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, resterà su di lui».

Eliseo stava seduto in casa e con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che il messaggero arrivasse da lui, egli disse agli anziani: «Vedete che quel figlio di assassino manda uno a tagliarmi la testa! State attenti: quando arriverà il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Non c’è forse il rumore dei piedi del suo signore dietro di lui?». Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: «Ecco, questa è la sventura che viene dal Signore; che cosa posso ancora sperare dal Signore?». Ma Eliseo disse: «Ascoltate la parola del Signore! Così dice il Signore: “A quest’ora, domani, alla porta di Samaria un sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo”». Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all’uomo di Dio: «Già, il Signore apre le cateratte in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». Ed egli replicò: «Ecco, tu lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai» (Cfr. 2Re 6,1-7,20). La storia era di fame, di tanta fame da indurre le donne a mangiare i loro figli. Eliseo cosa dice? Domani in città farina e orzo saranno a buon mercato. Ognuno potrà mangiare a sazietà.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 5,1-11

Il miracolo è vero miracolo. Ora Simone sa che domani, se vuole prendere anime per il regno dei cieli, dovrà sempre gettare la rete sulla Parola di Gesù. Se seminerà il Vangelo, di anime ne prenderà molte. Se seminerà la sua parola, le reti del regno saranno sempre vuote. La Madre di Dio e Madre nostra ci aiuti perché seminiamo solo e sempre la Parola di Gesù.

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