Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 1 Novembre 2020

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Grande è la vostra ricompensa nei cieli

DOMENICA 1 NOVEMBRE (Mt 5,1-12a)

Vi è sostanziale differenza tra l’Antica Alleanza e la Nuova. La prima differenza è nella Legge. Dall’obbedienza si passa all’essere. Gesù chiede un cambiamento di natura che avviene per opera dello Spirito Santo. Il nuovo essere è già pienezza di ogni cosa. Al nuovo essere nulla manca. È nella beatitudine. La seconda è nei beni che il Signore elargisce, come ricompensa. Dai beni materiali, di questo mondo, si passa ai beni eterni. Non significa che Dio non doni quanto è necessario per la nostra vita. Leggiamo ciò che prima era promesso e comprenderemo: “Se tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore, tuo Dio, preoccupandoti di mettere in pratica tutti i suoi comandi che io ti prescrivo, il Signore, tuo Dio, ti metterà al di sopra di tutte le nazioni della terra. Poiché tu avrai ascoltato la voce del Signore, tuo Dio, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste benedizioni. Sarai benedetto nella città e benedetto nella campagna. Benedetto sarà il frutto del tuo grembo, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame, sia i parti delle tue vacche sia i nati delle tue pecore. Benedette saranno la tua cesta e la tua madia. Sarai benedetto quando entri e benedetto quando esci.

Il Signore farà soccombere davanti a te i tuoi nemici, che insorgeranno contro di te: per una sola via verranno contro di te e per sette vie fuggiranno davanti a te. Il Signore ordinerà alla benedizione di essere con te nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano. Ti benedirà nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti. Il Signore ti renderà popolo a lui consacrato, come ti ha giurato, se osserverai i comandi del Signore, tuo Dio, e camminerai nelle sue vie. Tutti i popoli della terra vedranno che il nome del Signore è stato invocato su di te e ti temeranno. Il Signore, tuo Dio, ti concederà abbondanza di beni, quanto al frutto del tuo grembo, al frutto del tuo bestiame e al frutto del tuo suolo, nel paese che il Signore ha giurato ai tuoi padri di darti. Il Signore aprirà per te il suo benefico tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo e per benedire tutto il lavoro delle tue mani: presterai a molte nazioni, mentre tu non domanderai prestiti. Il Signore ti metterà in testa e non in coda e sarai sempre in alto e mai in basso, se obbedirai ai comandi del Signore, tuo Dio, che oggi io ti prescrivo, perché tu li osservi e li metta in pratica, e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi comando, per seguire altri dèi e servirli” (Dt 28,1-14). Nella Nuova Alleanza è chiesto ad ogni discepolo di Gesù di dare ai poveri quanto supera. Di non attaccare il cuore alle cose della terra. Di cercare solo il regno di Dio e la sua giustizia. Ogni altra cosa è data a noi dal Padre celeste.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Se non cambia la nostra natura – e cambia solo chiedendo allo Spirito Santo che giorno per giorno ci doni il cuore di carne in una maniera sempre più divinizzata – diviene impossibile vivere da poveri in spirito, miti, puri di cuore. Neanche la sofferenza si accoglie. Il cuore vecchio sarà sempre attaccato alle cose della terra. Non avrà mai sete per la giustizia e neanche saprà soffrire per il nome di Cristo Gesù. Le beatitudini sono i frutti del cuore nuovo posto nel nostro petto dallo Spirito Santo. Via per ricevere il cuore nuovo è prima di tutto il battesimo. La cresima lo rende forte e determinato. La penitenza lo risuscita dalla morte. L’Eucaristia lo alimenta perché possa crescere, svilupparsi, giungere alla piena maturità in Cristo. Agli aiuti di grazia, vanno sempre aggiunti gli aiuti di luce e verità che vengono dalla Parola ascoltata. La Parola indica la direzione da seguire. La grazia dona la forza perché il cammino sia sempre nella fede.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano sempre cammini con il cuore nuovo.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.