Il commento alle letture del 1 Giugno 2020 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé
LUNEDÌ 1 GIUGNO (Gv 19,25-34)
La famiglia umana è fatta da un padre, da una madre, dai figli che sono la loro vita e che attingono perennemente la vita dalla vita che sono i genitori. La vita è insieme dell’anima, dello spirito, del corpo. Un corpo malato dona vita malata. Da qui l’obbligo di ogni uomo e di ogni donna di conservare integro, sano il proprio corpo, mettendo ogni cura al fine di non consegnarlo né al vizio né a qualsiasi altro danneggiamento. Il corpo per questo dovrà essere sempre governato dallo spirito, portato nella pienezza di ogni virtù. Ma questo mai sarà possibile se l’anima non cresce nella grazia, portando ogni giorno a perfezione il suo cammino verso la santificazione. San Pietro dona ai cristiano come via di vera santificazione per l’anima, lo spirito e il corpo il loro cammino nell’acquisizione di tutte le virtù: “La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissuta santamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. Con questo egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causa della concupiscenza. Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. Questi doni, presenti in voi e fatti crescere, non vi lasceranno inoperosi e senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. Chi invece non li possiede è cieco, incapace di vedere e di ricordare che è stato purificato dai suoi antichi peccati. Quindi, fratelli, cercate di rendere sempre più salda la vostra chiamata e la scelta che Dio ha fatto di voi. Se farete questo non cadrete mai. Così infatti vi sarà ampiamente aperto l’ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo” (2Pt 1,3-11). Lo Spirito Santo, in Cristo, per Cristo, con Cristo, ha dato a noi il Padre celeste come nostro vero Padre, ci ha fatti figli nel suo Figlio Incarnato. Sempre, in Cristo, con Cristo, per Cristo, ci ha fatti figli, nel Figlio, della Madre sua. Ecco la nostra vera famiglia: veri figli del Padre celeste, veri figli della Madre di Cristo Signore, veri fratelli gli uni degli altri. Questa famiglia ha un nome: Chiesa del Dio vivente. È questa famiglia il seno della vera vita.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Quando non si è più in Cristo, con Cristo, per Cristo, si è famiglia senza casa, pecore senza ovile, alberi senza terra, pesci senza acqua. Manca il seno della vita, il grembo della salvezza che è Cristo Gesù. Quando siamo senza il vero Padre celeste, siamo sole senza luce, senza calore. Siamo stelle spente. Manca il sole della vita che è il Padre del nostro Signore Gesù Cristo. Oggi stiamo costruendo un cristianesimo spento, perché ci siamo separati dal Padre, per abbracciare un Dio anch’esso spento, che è il Dio unico. Quando siamo senza la Madre manchiamo dell’amore vero che ci unisce gli uni agli altri e ci fa sentire tutti fratelli. Una famiglia che si divide attesta che Cristo Gesù non è la nostra casa, il vero Dio non è il nostro Padre, la Vergine Maria non è la nostra vera Madre. Una famiglia che si divide, è simile alle foglie di un albero che ingialliscono e cadono dalla pianta e vengono disperse dal vento. Nella divisione o ci manca il vero Cristo, o il vero Padre, o la vera Madre. Urge riflettere.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che tutti i cristiani siano vera famiglia di Dio.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.