Il presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, mons. Claudio Maria Celli, accompagnato dal suo collaboratore Thaddeus Jones, ha mostrato ieri a Papa Francesco “The Pope App”, un’applicazione per smartphone e tablet che riunisce tutti i media del Vaticano. Ascoltiamo mons. Celli al microfono di Philippa Hitchen:
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R. – Era nostro desiderio far conoscere al Papa questa iniziativa. Come si sa, già esisteva The Pope App e noi siamo contenti perché nel passato più di 400 mila persone avevano scaricato nei propri telefoni e nei propri tablet questa applicazione. E’ una applicazione che permette al Papa di avvicinare uomini e donne di oggi, di essere loro vicino con i suoi messaggi, con i suoi interventi, con le sue meditazioni. E questo riteniamo che sia un momento privilegiato: uomini e donne di oggi, alle volte anche lontani dalla Chiesa o alle volte anche appartenenti ad altre religioni, hanno trovato in Papa Francesco un amico, che è accanto a loro, che dice cose autentiche, che sa parlare al cuore degli uomini e delle donne di oggi, che sa percepire la loro stanchezza e a volte la difficoltà del vivere e sa dare una parola di amicizia, di amore. Io ricordo, in questo momento, ciò che lui diceva pochi giorni fa in un incontro pastorale con la diocesi di Roma. Diceva: “Io ho un sogno, quello di rivelare al mondo di oggi l’aspetto materno della Chiesa”. Una madre può non condividere le scelte dei propri figli, ma una madre ama sempre e comunque i propri figli: la Chiesa è madre e maestra e noi molte volte abbiamo sottolineato questa grande funzione magisteriale della Chiesa. E credo che sia un dovere! Però non sempre abbiamo ricordato che era anche un nostro dovere mostrare questo volto materno della Chiesa. Papa Francesco ci sta aiutando in questo. Una Chiesa che ha simpatia per l’uomo, che è accanto all’uomo. Papa Francesco varie volte ha detto: “Le porte della Chiesa devono essere sempre aperte, perché chi passa per strada possa entrare, qualsiasi sia il suo stato di vita”. L’uomo deve sempre comprendere che è accolto, che è accolto da Dio! Io ritengo che con questa iniziativa – abbiamo perfezionato la prima edizione di The Pope App e oggi è più accessibile, è più chiara, è più gestibile, però le funzioni sono le medesime – possiamo far sì che in ogni momento l’uomo e la donna di oggi possano avere a disposizione sul proprio cellulare o sul proprio tablet le meditazioni, le parole del Papa, i suoi gesti… Direi che oggi la nuova edizione permette anche di avere dei favoriti, scegliere cioè dei testi che si ritengono favoriti e allo stesso tempo di poterli condividere con altri. Questo ritengo che sia una opportunità nuova che viene offerta a tutti.
D. – Thaddeus Jones, lei ha seguito molto da vicino lo sviluppo di questa nuova App: ci può raccontare che cosa offre?
R. – L’App mette insieme i contenuti, i media e le news prodotte da ogni media della Santa Sede, del Vaticano: quindi Radio Vaticana, Centro Televisivo Vaticano, Agenzia Fides, L’Osservatore Romano, in parte la Sala Stampa e gli ultimi testi pubblicati su vatican.va. E’ multimedia: ha video, lo streaming e fotografie, anche del Servizio Fotografico. Quindi comprende un po’ di tutto, anche le notizie scritte, i sommari delle notizie, i testi integrali. L’idea è mettere tutto insieme in un’unica App e questo anche per soddisfare una esigenza sempre più presente oggi, perché la gente vuole avere le notizie sul proprio smartphone, sul proprio tablet. Quindi per andare incontro a questa esigenza sempre più evidente abbiamo creato questa App con il nome The Pope App.