Nella liturgia che celebriamo nella Seconda Domenica del Tempo di Quaresima, Mons. Angelo Spinillo pone l’accento su tre parole importanti che la chiesa ci dona: “Nella prima lettura spicca la parola Alleanza, nella seconda lettura la parola è Cittadinanza, mentre nel Vangelo risuona la parola Esodo”. Quest’ultimo termine risalta in modo particolare, anche in virtù delle drammatiche devastazioni in corso in Ucraina: notizie che viviamo ogni giorno con tremenda angoscia e trepidazione.
“Stiamo assistendo ad un nuovo esodo”, osserva il vescovo di Aversa. “Ogni tanto la storia ci presenta stravolgimenti che portano alcuni popoli ad uscire da una terra divenuta inospitale: una terra nella quale a dominare sono la prepotenza del peccato e del male, costringendo l’umanità ad andare verso un luogo dove potrà trovare speranza di vita”.
Così, nel brano del Vangelo di Luca che spezziamo insieme domenica 13 marzo 2022 e che ci racconta della trasfigurazione di Gesù, Mosè ed Elìa parlano con il figlio di Dio di quello che sarà il suo esodo, che si sarebbe compiuto a breve a Gerusalemme. “L’esodo è il camminare verso la Terra Nuova: noi siamo cittadini del cielo, ci dice San Paolo, e il cielo è anche qui sulla Terra.
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Una vita in comunione con il Padre ci rende alleati di Dio: questa è la nostra dignità di figli, questo è ciò che ci trasfigura e che ci fa contemplare la bellezza della vocazione cui siamo chiamati. Noi siamo quella Umanità Nuova che – conclude Mons. Spinillo – ha come sua cittadinanza l’eternità del bene, che ha come sua legge l’alleanza e che vive perciò in esodo continuo incontro alla Pasqua”.