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Mons. Angelo Spina – Commento al Vangelo del 24 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 3,13-19

Meditazione di Mons. Angelo Spina, Arcivescovo di Ancona-Osimo

Nel Vangelo di oggi, preso da Marco al capitolo terzo, dal versetto 13 e seguenti, leggiamo:

“Ne costituì dodici che chiamò Apostoli, perché stessero con lui e per mandarli a predicare, con il potere di scacciare i demoni.”

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Un giorno Gesù chiamò a sé chi egli volle. Li chiamò per nome, perché stessero con lui, per mandarli a predicare, per guarire i malati e fare del bene, scacciando i demoni.

Non c’è il primato del fare, ma dell’essere con Gesù. Gesù non li ha scelti perché erano belli, intelligenti, dolci o irresistibili, ma perché ha visto nel loro cuore qualcosa di speciale. Essi volevano veramente conoscere Cristo, e anche se non capivano subito, il loro desiderio di verità, di giustizia, di amore ha fatto superare loro tante paure, tanti dubbi, tante difficoltà.

La parola greca “apostolo” significa mandato, inviato. L’apostolo è una persona inviata, mandata a fare qualcosa, chiamata e inviata da Gesù per continuare la sua opera, cioè pregare.

Questo significa che la cosa più importante, prima di tutto, è stare con Gesù, conoscere Gesù e amare Gesù sopra ogni cosa. I nostri occhi devono essere orientati verso di lui, il nostro cuore deve palpitare per lui e le nostre braccia devono dirigersi verso di lui.

Solo dopo che lo avremo posto al centro della nostra vita saremo in grado di essere strumenti affidabili per la costruzione del suo regno. Riusciamo quindi ad amare il prossimo, a servirlo e a guarirlo solo se Cristo è radicato nel nostro cuore.

Dobbiamo, insomma, conoscere ogni cosa di Gesù: le parole, le opere, gli insegnamenti, le risposte, ma soprattutto gli atteggiamenti, un certo stile, un certo sentire come Cristo.

La vita spirituale dovrebbe servire innanzitutto a questo: a recuperare lo stare con lui come la cosa più decisiva della nostra vita.

A tutti auguro una serena e buona giornata nella pace del Signore.

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