Meditazione di Mons. Angelo Spina, Arcivescovo di Ancona-Osimo
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
Nel Vangelo di oggi, preso da Marco, al capitolo 13, dal versetto 24 e seguenti, leggiamo: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.
L’anno liturgico volge al termine. La Chiesa ci invita ad ascoltare le parole che parlano delle cose ultime. Come abbiamo ascoltato da questa frase del Vangelo, sembra un discorso di distruzione, di annientamento. Invece, è un discorso che apre a un futuro. Gesù non dà un orario, un tempo, una coordinata della fine delle cose, ma indica un cammino, un itinerario.
È frequente ai nostri giorni ascoltare sette religiose o persone che proclamano che è imminente la fine del mondo, che ci sono state delle previsioni in passato e che ora si avvereranno. Poi si fanno film, si scrive e si pubblicizza la fine del mondo. Gesù parla della fine del mondo, ma non dice, e nessuno lo può dire, quando avverrà. Gesù, più che parlarci della fine, ci parla del fine: non tanto che tutte le cose, come la nostra vita, finiranno, ma verso dove sono orientate. Qual è il fine di tutto?
Ecco perché sottolinea: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Per noi questa è una consolazione, perché la Parola di Dio, detta per tutti, contiene verità, speranza, stimolo. Dona misericordia, racconta l’amore di Dio. Essa è inalterabile, non è come la moda che cambia, ma rimane salda. Per chi l’accoglie e crede, rimane la bussola della vita, l’orientamento per ogni azione, il nutrimento dello spirito.
Gesù è la Parola vivente, ultima e definitiva, è la Parola che si è fatta carne. È il lieto annunzio, la buona notizia. Santa Teresa d’Avila ci rassicura con queste parole: “Niente ti turbi, niente ti spaventi. Tutto passa, Dio solo resta”. Sì, tutto avrà una fine, ma l’uomo è fatto per l’immortalità, per la risurrezione. Prepariamo, con una vita coerente, il cammino verso il fine della nostra esistenza.
Andiamo verso un Dio eterno, gioia del nostro peregrinare sulla terra e meta ultima della nostra esistenza. A tutti auguro una serena e buona giornata nella pace del Signore.