Di fronte allโannuncio
Gioia, lode, esultanza. I versetti che oggi la liturgia ci presenta raggruppati assieme sembrano essere attraversati da unโonda incontenibile di gioia e di beatitudine. ร unโonda che raggiunge anche noi, oggi, discepoli e discepole, che ogni giorno proviamo a rimetterci alla sequela di Gesรน. Ci sentiamo raggiunti e abitati da quella gioia?Quella gioia che ci rende credibili agli occhi di chi incontriamo?
Per i settantadue inviati che fanno ritorno da Gesรน cโรจ di che essere colmi di gioia: hanno visto sconfitti i demoni che tenevano in potere lโessere umano, spezzata la logica del male. I loro occhi sono beati perchรฉ sono testimoni della definitiva sconfitta del male: โBeati gli occhi che vedono ciรฒ che voi vedeteโ (v. 23). Essi riconoscono i segni della presenza e dellโazione del Salvatore nelle loro vite, tra gli esseri umani.
La salvezza รจ in atto tra loro, รจ in atto anche nelle nostre vite, anche se i nostri occhi continuano a vedere guerre, violenze, povertร , soprusi, ingiustizieโฆ da dove allora la beatitudine dei nostri occhi? La gioia che dovrebbe abitarci?
ร esperienza anche nostra di come sia โfacileโ gioire quando realizziamo con successo ciรฒ che ci siamo proposti. La gioia sgorga naturalmente di fronte al bene che emerge, di fronte alla vita che si sviluppa. Vi รจ un โperรฒโ di Gesรน: cosโรจ davvero essenziale? Dovโรจ racchiusa la sorgente della gioia profonda, quella che non si esaurisce anche di fronte allโevidente fallimento, alla continua sconfitta del bene?
โRallegratevi piuttosto perchรฉ i vostri nomi sono scritti nei cieliโ (v. 20). I settantadue, e noi con loro, gioiscono ma sono vittime di un tranello: quello di pensare di possedere loro stessi il potere. โI demoni si sottomettono a noiโ (v. 17) dicono a Gesรน: il rischio, sempre in agguato, รจ quello di illuderci di essere i soggetti del successo delle nostre azioni. Gesรน invece ci rimanda a un passivo: โI vostri nomi sono scritti nei cieliโ (v. 20). Dio conosce per nome ogni esistenza, la guarda, la sceglie, la ama: la piรน nascosta, la piรน sofferente, quella dimenticata da tutti, ogni vita รจ scritta nel cuore e nello sguardo del Padre, egli non se ne dimenticherร mai. Ecco la fonte inesauribile della gioia che illumina i nostri volti, inesauribile perchรฉ inesauribile e indelebile รจ il nostro nome scritto nel cuore del Padre. Crederci, saperci amati, ci rende capaci di sconfiggere ogni male in noi e fuori di noi, rinnova in noi โil potere โฆ sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrร danneggiarviโ (v. 19).
โIn quella stessa oraโ (v. 21), la stessa onda di gioia raggiunge anche Gesรน, anchโegli esulta di gioia nello Spirito. ร una gioia che subito sfocia nella preghiera di lode. ร il Figlio che ringrazia il Padre, allโinterno di una relazione intima di conoscenza e riconoscimento. Gesรน รจ nella gioia perchรฉ riconosce nellโagire del Padre la stessa opzione preferenziale che egli stesso compie nel suo incontrare uomini e donne: la preferenza data ai โpiccoliโ. Il Padre sceglie di rivelarsi proprio a quegli inesperti, semplici che sono disprezzati da coloro che si ritengono depositari della sapienza! Dio si fa conoscere da coloro che entrano con lui nel medesimo rapporto di intima fiducia e affidamento che egli vive con il Figlio. Una mutua conoscenza che viene dalla comunione, nella quale รจ inserito ogni discepolo e ogni discepola che non teme di portare e vivere il suo nome di piccolo.
sorella Elisa
Per gentile concessione del Monastero di Bose
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