Monastero di Bose โ€“ Commento al Vangelo del giorno โ€“ 7 Ottobre 2021

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Nello spazio della quotidianitร , che per Gesรน รจ la quotidianitร  del suo rapporto con il Padre nella preghiera, un discepolo gli chiede di insegnargli a pregare. Gesรน dona la preghiera del Padre nostro, una preghiera semplice che ci immerge nella profonditร  della relazione con il Padre, fatta di richieste elementari che descrivono lโ€™ABC della vita umana.

Con due parabole il Signore sembra indicarci che la qualitร  della preghiera non dipende dal contenuto piรน o meno profondo o da chissร  quali vette teologiche da raggiungere. รˆ lโ€™intenzione a determinare la qualitร  della preghiera, รจ il desiderio profondo, ostinato, inesauribile di una relazione con un amico, con un Padre; รจ un desiderio irrinunciabile di giustizia, come per la vedova che si rivolge con insistenza al giudice ingiusto (cf. Lc 18,1-8). Gesรน disse quella parabola per mostrare ai suoi discepoli che dovevano pregare sempre senza stancarsi mai. Troppi hanno interpretato questa parola come un moltiplicare liturgie e orazioni, parole e devozioni, ma la preghiera che Gesรน chiede e ci mostra con la sua esistenza terrena รจ una preghiera che nello scorrere dei giorni e della vita si fa costantemente prassi di relazione, di amore e accoglienza, di ascolto, di porte che si aprono invece di sbarrarsi, di mani che si tendono invece di respingere. 

Per diventare capaci di questo occorre che ciascuno possa sperimentare nella propria vita la misericordia di Dio, come recitava la bella orazione colletta di domenica scorsa:

โ€œDio Onnipotente ed eterno, 
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
oltre ogni desiderio e ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia.
Perdona ciรฒ che la coscienza teme 
e aggiungi ciรฒ che la preghiera non osa sperareโ€.

โ€œEbbene io vi dico: chiedete e vi sarร  dato, cercate e troverete, bussate e vi sarร  apertoโ€ (v. 9). Queste parole di Gesรน, pronunciate tra le due parabole, immettono la preghiera in una dinamica di relazione, che a sua volta deve generare relazione in uno spazio di gratuitร  e di intimitร . Noi sappiamo che il Padre sa ciรฒ di cui abbiamo bisogno (cf. Mt 6,32), ma il Signore ci esorta a chiedere, a volere con forza e determinazione entrare in relazione con la fiducia e lโ€™intimitร  che ci consentono di rivolgerci ad un amico nel momento del bisogno, sapendo che possiamo farlo anche nel tempo non opportuno, con la fiducia del figlio che sa di poter chiedere al padre senza restare inascoltato.

La preghiera che Gesรน ci indica รจ ben piรน che il soddisfacimento dei nostri bisogni e desideri, ma รจ apertura alla gratuitร  della relazione, รจ unificazione del cuore doppio di cui parla la Lettera di Giacomo (cf. Gc 4,3), รจ accoglienza del dono dello Spirito affinchรฉ riconosciamo ciรฒ di cui abbiamo realmente bisogno: il volto dellโ€™altro.

Il dono che riceviamo nella preghiera รจ in vista della comunione e della condivisione con i fratelli e le sorelle, lo riceviamo perchรฉ a nostra volta possiamo donare a chi chiede, aprire a chi bussa alle porte del nostro cuore.

La preghiera รจ a volte uno stare nella propria situazione di bisogno senza cessare mai di chiedere, di cercare, di bussare a ogni porta, รจ uno stare mantenendo dentro di sรฉ la luce flebile della speranza che il Signore vede la nostra sofferenza e il nostro bisogno e senza misura dona lo Spirito, il Consolatore, colui che non ci abbandona mai.

fratel Nimal


Fonte

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