Scegliere gli ultimi
Nei brani di questi giorni Gesรน sceglie il luogo della tavola come spazio in cui insegnare e oggi รจ proprio il modo di gestire la tavola che viene preso in esame.
Nel vangelo di Luca il banchetto รจ un luogo privilegiato per Gesรน per insegnare e compiere gesti che rompono le convenzioni per avvicinarsi allโaltro e anche dare futuro allโaltro. In questo vangelo sono narrati il pranzo presso Simone con la peccatrice; il pasto miracoloso fatto con i pani e i pesci moltiplicati da Gesรน e i suoi apostoli; il pranzo che Marta prepara mentre Maria sta seduta ai piedi del Maestro; il banchetto imbandito dal padre misericordioso al ritorno del โfiglio perdutoโโฆ
Oggi Gesรน non compie segni miracolosi o non fa degli incontri eclatanti, ma semplicemente ci dร delle idee per far sรฌ che il luogo della tavola recuperi la sua natura profonda ovvero quello di uno spazio di vera condivisione e di incontro con lโaltro. Altro che รจ davvero tale perchรฉ non appartiene alla cerchia dei parenti, degli amici o da chi potremmo ottenere un contraccambio.
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Con gli amici cโรจ giร la ricompensa di unโamicizia corrisposta; con i parenti non si esce dallโinteresse della propria carne; con i vicini e i ricchi cโรจ la speranza del contraccambio.
Nel brano precedente Gesรน ci chiedeva di scegliere gli โultimi postiโ, oggi ci chiede di scegliere gli ultimi. Nel brano successivo sarร Dio stesso ad agire e a invitare gli ultimi.
Quello che Gesรน ci chiede non รจ altro che quello che lui ha compiuto. Egli รจ venuto ad annunciare la salvezza a tutti, ma in particolare ai poveri e a chi รจ nel bisogno. La sua missione รจ mossa da amore e gratuitร , gratuitร che Gesรน vuole farci sperimentare e, grazie ad essa, sperimentare e vivere delle relazioni nella libertร . Libertร dal contraccambio e libertร che ci permette di incontrare lโaltro lร dove egli รจ.
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Gesรน annuncia a chi accoglierร poveri, storpi, zoppi, ciechi una beatitudine. Beatitudine che scaturisce dalla gratuitร dellโincontro, dunque giร presente nella vita di oggi, come se fosse quel centuplo che ci รจ promesso per la nostra adesione alla sequela del Signore. Centuplo che consiste nel vivere in maniera nuova le relazioni e che dunque ci porta a vivere una ricchezza che non ha niente a che vedere con la ricchezza mondana, ma che scaturisce e si nutre dallโamore gratuito e misericordioso del Padre. Amore che sperimentiamo vivendolo e rivolgendolo agli altri, come Gesรน stesso ha offerto a noi.
Non si tratta di compiere gesti che nella loro straordinarietร ci ripagano – compiere un servizio agli ultimi, โfare la caritร โ ma salvaguardando un nostro posto a distanza -, si tratta piuttosto di compromettersi, di condividere con chi รจ nel bisogno anche il luogo piรน intimo, quale puรฒ essere la tavola.
Gesรน ci chiede di assumere una postura, di aderire non solo attraverso il nostro comportamento ma attraverso il nostro sentire a ciรฒ che lui stesso ha vissuto per primo, ovvero che โda ricco che era si รจ fatto povero per noiโ (2Cor 8,9).
sorella Beatrice
Per gentile concessione del Monastero di Bose.
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