Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 30 Dicembre 2019

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La pagina del vangelo di oggi ci propone un incontro: tra una anziana donna, prossima alla morte, e un lattante appena entrato nella vita.ย 

Qual รจ il contesto del nostro racconto? Giuseppe e Maria hanno portato il piccolo Gesรน nel Tempio a Gerusalemme โ€œper presentarlo al Signoreโ€ (Lc 2,22). Ma chi si accorge che sta entrando nel Tempio la gloria del Signore (cf. Ez 43,4), la Salvezza di Israele? Nessuno, sembra, se non un uomo, Simeone, e una donna, Anna. E se ne accorgono perchรฉ abitati dallโ€™ardente desiderio di vedere il Messia e perchรฉ obbedienti allo Spirito: lo Spirito dร  loro la chiaroveggenza per vedere il Messia in un bambino, lรฌ, cioรจ, dove nessuno andrebbe a cercarlo.ย 

Cosรฌ Simeone รจ colui che ha la funzione di riconoscere il Messia e, con Anna, di indicarlo pubblicamente.

Il vangelo poi ci dice che lโ€™incontro di Simeone e Anna con Gesรน al Tempio รจ tuttโ€™altro che casuale, ma รจ culmine di un cammino, di un cammino di obbedienza e di fiducia.

Il cammino di Simeone incontro alla Salvezza รจ cominciato assai prima di recarsi quel giorno al Tempio; si tratta del cammino di docilitร  allo Spirito lungo tutta una vita: โ€œlo Spirito Santo era su di luiโ€ (Lc 2,25), cammino che lo rende capace di attendere: โ€œaspettava la consolazione di Israeleโ€ (v. 25), sostenuto da una promessa: non vedere la morte prima di aver visto il Cristo (v. 26).

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E di un cammino si tratta anche per Anna. Luca ci dice che era โ€œsopraggiunta in quel momentoโ€ (v. 38): cammino brevissimo per una donna che stava giร  notte e giorno nel Tempio senza allontanarsi mai (v. 37); e tuttavia vi รจ ben altro cammino, che se non รจ cosรฌ esplicito nel testo mi sembra sia chiaramente sotteso: cammino di obbedienza alla vita, alla sofferenza anche che la vita le ha imposto (vedovanza, e quindi marginalitร , e ora vecchiaia, cosรฌ minuziosamente narrate da Luca); imparando a fare di questa povertร  il luogo di attesa della redenzione da parte di Dio, e non di recriminazione contro di lui.

Tutto questo ci insegna che se รจ vero che la Salvezza che celebriamo nel Natale รจ dono voluto, preparato e dato dal Signore, รจ altrettanto vero che questo dono non si impone, ma puรฒ essere riconosciuto e accolto solo da chi รจ in cammino, in un coinvolgimento personalissimo, in una vita plasmata, orientata da unโ€™attesa.

Anche perchรฉ si tratta di vedere qualcosa lรฌ dove non รจ affatto immediato vederlo: in un semplice bambino che forse quel giorno tanti altri lรฌ al Tempio hanno visto con gli occhi e tuttavia non hanno affatto visto con lo sguardo di Dio.

E questo รจ qualcosa che traversa tutto il vangelo: gli stessi discepoli saranno chiamati a confrontarsi con una beatitudine per nulla scontata: โ€œBeati gli occhi che vedono ciรฒ che voi vedeteโ€ (Lc 10,23). Ciรฒ che i discepoli vedono รจ un uomo che รจ il Cristo di Dio, come riconosce Pietro (cf. Lc 9,20), ma รจ anche un uomo contraddetto da altri uomini a tal punto da morirne. Lรฌ cโ€™รจ il Salvatore e devono, loro come noi, imparare ad accogliere una Salvezza che si realizza con le modalitร  di Dio, non con le nostre: in un bambino, in un crocifisso; in una vita, la nostra, che spesso puรฒ apparirci lontana da quanto avevamo intravisto e sperato iniziandolaโ€ฆ

sorella Anna Chiara

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 2, 36-40 [Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuรจle, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร  di Nร zaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore