Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 28 Ottobre 2022

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Scelti in una notte di preghiera

Gesรน sale sul monte, luogo tipico nella Scrittura della rivelazione di Dio. Ci va da solo, per incontrare Dio faccia a faccia.ย L’evangelista Luca esplicita il fine di questa salita sul monte: la preghiera.ย Gesรน “se ne andรฒ “, si allontana dagli altri, dai suoi, per pregare, per sostare presso il Padre, per riaccogliere la sua presenza di vita. “E pernottรฒ nella preghiera di Dio”. Il suo rifugio รจ Dio.ย La preghiera รจ la sua casa.

C’รจ dunque una salita, rispetto a un luogo pianeggiante, e c’รจ una notte, che si alterna al giorno, che segue e prepara il giorno, che lo custodisce.ย Durante la notte Gesรน respira la presenza di Dio. Durante il giorno la manifesta, condividendola. Alle luci del giorno Gesรน chiama, anzi “chiama a sรฉ”, ossia tira fuori dall’indistinto, ma anche dalle tenebre in cui ciascuno puรฒ trovarsi: chiama a stare con lui. A dimorare presso di lui. A divenire insieme con lui dimora di Dio.

“Anche voi non siete piรน nรฉ stranieri nรฉ ospiti, ma siete concittadini e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesรน. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per divenire abitazione di Dio per mezzo dello Spirito ” (Ef 2,19-22).

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Gesรน chiama a sรฉ gli apostoli, gli “inviati”.ย Sembra una contraddizione, perchรฉ li chiama a sรฉ per mandarli a predicare. Nel vangelo secondo Marco leggiamo che Gesรน “ne costituรฌ Dodici – che chiamรฒ apostoli -, perchรฉ stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demรฒni” (Mc 3,14-15).

รˆ il disvelarsi del cuore di Gesรน:ย il suo chiamare a sรฉ non รจ per trattenere, perchรฉ la vita รจ qualcosa di prezioso che va condiviso, va annunciato. Perchรฉ si espanda e generi nuova vita.

In questa memoria dei santi Simone e Giuda, apostoli, il vangelo ci fa riascoltare la scelta dei Dodici da parte di Gesรน,ย scelta radicata nel suo pregare. E noi veniamo immersi nell’elenco di tutti i nomi di coloro che definisce “apostoli”, inviati, siamo invitati a sostare su ciascun nome, di cui poco sappiamo.

โ€œSimone, soprannominato ยซlo Zelotaยป, e Giuda di Giacomo, detto anche Taddeo, appaiono agli ultimi posti nelle liste degli apostoli. Essi assomigliano agli operai chiamati all’ultima ora, che hanno tuttavia portato a termine la loro missione di testimoni dell’Evangelo fino al martirio. Ma, come spesso capita nella storia della salvezza testimoniata dalle Scritture, รจ proprio agli ultimi e ai piรน marginali fra gli uomini che Dio sceglie di rivelarsi. Cosรฌย รจ a Giuda, secondo l’evangelista Giovanni, che Gesรน rivela la possibilitร  dell’inabitazione di Dioย nel cuore di coloro che fanno spazio all’amore (cf. Gv 14,23). E all’amore sarร  chiamato anche Simone, che prima di incontrare Gesรน apparteneva a quei gruppi di ebrei disposti a manifestare il loro zelo per Dio e per la Legge anche attraverso la violenzaโ€ (dal Martirologio ecumenico).

Il Signore Gesรน conceda anche a noi, che guardiamo alla prima comunitร  degli apostoli, di lasciarci condurre nellโ€™esteso spazio della comunione, perchรฉ la chiesa possa continuare a essere germoglio della sua presenza viva e vivificante.

sorella Silvia

Per gentile concessione del Monastero di Bose

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