Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 27 Giugno 2022

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Vivere senza garanzie

Il prima: Gesรน che guarisce /salva facendosi carico e portando.

La scena: Gesรน che dialoga mentre si distanzia dalla folla.

Il dopo: Gesรน sale sulla barca ed i discepoli, obbedienti, lo seguono, ritrovandosi in una tempesta. Presenza di Gesรน strana e problematica (il sonno: quanto piรน vicino al non esserci!) ma, in ultima istanza salvifica.

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Uno scriba lo chiama โ€œmaestroโ€: ha un insegnamento significativo da offrire. Un Discepolo lo chiama Signore: รจ in grado di salvarlo, maโ€ฆย Non interessa lโ€™esito dei dialoghi, ma solo le parole di Gesรน sul discepolato, sul seguirlo, e cosa significa confessarlo โ€œMaestroโ€ o โ€œSignoreโ€.

Lungo tutto il Vangelo di Matteo si mostra lโ€™inconsistenza e lโ€™insufficienza di una relazione costruita sulla comprensione di Gesรน come โ€œMaestroโ€: quelli che lo chiamano cosรฌ sono avversari o comunque non costruiscono mai un rapporto significativo, i discepoli lo chiamano subito โ€œSignoreโ€. Il compimento dellโ€™itinerario avviene in Mt 26,22-25; dove, nella problematica situazione di tutti i discepoli, il traditore si autoidentifica per il titolo con cui si rivolge a Gesรน.

Lo scriba si mostra disponibile ad una sequela itinerante, con la conseguente fatica e povertร , ma Gesรน parla subito del suo non avere casa, dunque neppure un ambiente di studio e un luogo di incontro, per quanto povero e precario, da offrire ai discepoli. Prospetta non il โ€œdovunqueโ€ ma la possibilitร  del โ€œnienteโ€, con la mediazione di Sir 36,24; e forse cโ€™รจ anche un riferimento alla problematicitร  del celibato.
Il discepolo, che confessa la signoria di Gesรน chiedendo un permesso (dato probabilmente per scontato trattandosi di rispondere ad un dovere), viene messo davanti alย superamento del diritto/dovere umanoย e delle norme della religione, non in base ad altre norme migliori o piรน grandi, ma alla relazione con Gesรน stesso.

Dunqueย รจ la sequela come Gesรน la prospetta, non come dovrebbe essere secondo me, secondo il buon senso, secondo le regole. Sequela problematica, particolare, urgente, impopolare, il cui scopo non รจ la radicalitร , ma, al di lร  di ogni aspettativa, non essere piรน tra i morti: seguire ed essere salvati.

Chiamata di Gesรน che va al di lร  delle pur importanti buone intenzioni. Posso illudermi di aver deciso di seguire, posso solo chiedere di essere salvato.
Gesรน parla di sรฉ come Figlio dellโ€™uomo per la prima volta in Matteo, con possibili sensi diversi: uomo qualunque, uno dei tanti; uomo che rappresenta tutti, mostra la situazione umana; uomo celeste ed escatologico, incaricato di essere il realizzatore finale del piano di Dio.

Ma qui forse cโ€™รจย la semplice presentazione di uno stile di vita umana, con le conseguenze per chi lo vuole condividere.

Non avere una casa, non preoccuparsi di un sepolcro: neppure ciรฒ che รจ stato concesso ad Abramo, il pur itinerante padre dei credenti. Un luogo per il corpo vivo, un luogo per il corpo morto: gli estremi che inquadrano la vita del singolo e della comunitร  e rispondono alle sue esigenze essenziali.

Una sequela senza condizioni, applicandola al nostro modo di pensare, neppure con la garanzia di vivere i diritti fondamentali della persona.

fratel Daniele


Fonte

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