Allโindomani del Natale del Signore, la chiesa fa memoria del primo martire cristiano, Stefano. La morte per lapidazione di questo diacono della chiesa primitiva di Gerusalemme fa seguito alla scena della nascita di Cristo Gesรน. Tale successione nel calendario impone a prima vista un contrasto crudele tra lโimmagine a volte mitigata del bambino in fasce accompagnata dal canto degli angeli e il sangue versato di Stefano.
In questo modo, perรฒ, la liturgia rende manifesto il paradosso cristiano del Figlio di Dio che nasce e muore per dare vita al mondo. I cristiani sono cosรฌ portati a discernere nel piccolo sdraiato in una mangiatoia il โsegno di contraddizione che svela i pensieri di molti cuoriโ, annunciato da Simeone (cf. Lc 2,34-35), la pietra angolare e lโinciampo di cui parla la Scrittura (cf. Sal 118,22; 1Pt 2,8).
A noi cristiani รจ chiesto di fondare la nostra fede su quella pietra affinchรฉ, โquali pietre vive, siamo costruiti anche noi come edificio spiritualeโ (cf. 1Pt 2,5): ma ci viene allo stesso tempo ricordato che chi vuole amare Cristo, seguendolo fattivamente, si pone liberamente davanti al dono di sรฉ, che puรฒ andare fino al dono della vita, fino alla morte.
E questo non per crudeltร , bensรฌ per fedeltร al Signore stesso che adoriamo nella mangiatoia. Il primo infatti ad avere conosciuto tale sorte, o meglio ad avere seguito tale strada liberamente e per amore, รจ stato Gesรน stesso. Lo abbiamo ascoltato nelle letture del giorno di Natale: il Dio che viene nel mondo non รจ stato accolto dai suoi, le tenebre si oppongono alla sua luce (cf. Gv 1,9-11). Perchรฉ dovrebbe andare diversamente a coloro che tentano di seguirne le orme?
Cristo รจ segno di contraddizione, ci obbliga a schierarci. La venuta di Dio e la scelta di affidare a tale evento la propria vita รจ una cosa seria, che ha a che fare con la forza e chiama alla testimonianza fino alla fine.
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Tale testimonianza (che in greco si dice appunto โmartirioโ), Stefano lโha data in modo definitivo. I capitoli 6 e 7 degli Atti degli apostoli ne rendono conto. Di piรน, queste pagine narrano come in lui il vangelo odierno si realizza. Stefano, nel tribunale dove viene trascinato, alla presenza dei suoi accusatori, lascia che lo Spirito santo parli in lui. E la fondatezza delle sue parole ispirate viene confermata dalla sua disponibilitร a morire per testimoniare la veritร di Cristo e della sua resurrezione.
Commentando la pagina evangelica di questo giorno papa Francesco ha affermato: โI cristiani sono uomini e donne โcontrocorrenteโ. Non per spirito polemico, ma per fedeltร alla logica del regno di Dio, che รจ una logica di speranza, e si traduce nello stile di vita basato sulle indicazioni di Gesรนโ. Ora, queste indicazioni non si riassumono in pensieri sdolcinati (come fa magari credere una certa immagine del Natale), ma possono portare a subire opposizioni radicali, da parte di โtutti, a causa del mio nomeโ(v. 22). Perรฒ, ecco la speranza: โChi avrร perseverato fino alla fine sarร salvatoโ (v. 23).
Forse, modestamente, il Natale di questโanno, oscurato dalle restrizioni sanitarie e sociali, ci fa in qualche modo cogliere sulla nostra stessa pelle qualche cosa di questa realtร , alla nostra misura.
fratel Matthias
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