La buona notizia di oggi è richiamo al discernimento con responsabilità, responsabilità che implica sempre la relazione con l’altro e con il mondo, relazione non ipocrita ma misericordiosa.
I versetti che precedono questa pericope sono alquanto sconcertanti a una prima lettura, ma il lettore del vangelo sa che sono occasioni in cui Gesù, il Signore, pone ogni credente di fronte a penetrare il senso delle parole alla luce di una Vita. “Credete che io sia qui a dare pace sulla terra? No,vi dico, ma la divisione!” (Lc 12,51). Che sarà mai questa divisione che Gesù porta? Gesù divide perché esorta alla sua sequela, non a mettersi contro l’altro. Gesù non separa ma è l’uomo che si allontana dalla Verità; non si può servire due padroni. Gesù divide con la sua stessa vita da coloro che operano il male, da coloro che dicono e non fanno, da coloro che sono ribelli alla parola d’amore del Padre, da coloro che rifiutano i suoi comandi, da coloro che seminano zizzania, dai mercenari del gregge, da coloro che sono ipocriti.
“Il Signore scruta il giusto e il malvagio, detesta chi ama la violenza, farà piovere brace, fuoco e zolfo sui malvagi … Il Signore è giusto e ama le azioni di giustizia, gli uomini giusti contempleranno il suo volto” (Sal 11,5-7), così preghiamo con il salmo 11.
Essere ipocrita è indossare la maschera della presunzione per non far trapelare quello che si pensa, che si sta tramando alle spalle dell’altro. Essere ipocriti è non sapere discernere il tempo presente ma fermarsi solo a ciò che vediamo. Alla domanda: “Che tempo fa oggi?”, sappiamo rispondere tutti, e non si tratta più di una sapienza contadina ma della necessità quasi ossessiva di avere sotto controllo le nubi, il sole, la pioggia e il vento.
Ma è questo il saper discernere il segno dei tempi a cui Gesù richiama?
C’è un tempo, il tempo della vita, il kairós che mette nella condizione di andare oltre il nostro sguardo, a vedere più in là, a non fermarsi alla prima vista. Dal semplice osservare al valutare il giusto, il tempo favorevole dell’incontro con il Signore: ecco cosa è il tempo presente.
L’esempio che Gesù racconta è sul mettersi d’accordo, sul vivere l’essere giusti nelle relazioni, con il proprio avversario, perché là si gioca la relazione con il Padre.
Il tempo presente è il tempo dell’incontro con il Signore in cui si è chiamati ad accordarsi con il nemico, nostro fratello, perché questo è l’atteggiamento del Padre nostro verso l’umanità intera. Diversamente, l’ostinarsi nel contrapporsi all’altro e creare divisione rende l’uomo nemico del Padre stesso. Discernere il tempo presente, il tempo della vita di Gesù e dell’incontro quotidiano con lui attraverso la Parola e le relazioni, è appello alla conversione. Gesù ricorda che aprirsi alla conversione del cuore, della storia personale e comunitaria, ecclesiale e sociale, è aprire la porta al Signore che bussa e attende: “Ritornate a me – e io ritornerò a voi, dice il Signore dell’universo” (Mal 3,7).
sorella Francesca
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Parola del Signore