Monastero di Bose โ€“ Commento al Vangelo del giorno โ€“ 23 Gennaio 2023

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Il sospetto che รจ in noi

Un dubbio: non รจ che tendo a vedere negli altri ciรฒ che si agita in me? I demoni con i quali facciamo i conti in noi ci impediscono di cogliere la novitร  che si fa strada in altri. Perchรฉ ci difendiamo dal bello che affiora attorno a noi, guardandolo a partire dal sospetto che รจ in noi?

Partiamo dai fatti che riguardano Gesรน, per quanto รจ possibile accedere a essi attraverso la mediazione della testimonianza evangelica, prima di riconsiderare le interpretazioni dei suoi contemporanei, per come ci sono riportate dal vangelo di oggi, a nostro ammonimento.

Dove passava Gesรน si constatava un arretramento delle tante forme di male che disumanizzavano le persone, abituate a intendere le realtร  sulle quali non regnava Dio come colonizzate da Satana e dai suoi demoni. Lโ€™incontro con Gesรน avevail potere di restituire queste persone a sรฉ stesse, di aiutarle a recuperare la loro umanitร .

Qui cโ€™รจ una novitร , cโ€™รจ qualcosa di bello, che perรฒ nella lettura che alcuni ne fanno non viene colto con semplicitร , anzi viene ribaltato di segno. โ€œCostui รจ posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni per mezzo del capo dei demoniโ€. Dicono cosรฌ, incapaci come sono di ammettere una vera alternativa al male per come lo conoscono; come se non ci potesse essere alcuna novitร  che viene da Dio. E noi talvolta come loro, siamo condizionati da quel sospetto verso Dio che sin dallโ€™in principio si alimenta del nostro dialogo con il serpente (cf. Gen 3,1 ss.).

Ripensiamo al vangelo di venerdรฌ scorso: il potere di scacciare i demoni dato ai dodici รจ una nuova possibilitร  accordata da un altro (cf. Mc 3,15). Liberarsi e liberare dai demoni, come resistere alla voce del serpente, รจ grazia sempre rinnovata che viene da un Dio al quale, infine, non guardiamo piรน con sospetto.

La diffidenza radicale nei confronti di Gesรน, il tentativo di screditarlo, non emerge solamente nelle calunnie degli scribi; รจ di tutti, a partire dai piรน vicini per legami di sangue: tutti tentati di etichettare โ€œfolliaโ€ o โ€œmaleโ€ ciรฒ che รจ per il bene. Per questo lโ€™evangelista Marco ha agganciato il brano odierno sugli scribi a quello letto sabato sui parenti.

Come Gesรน cerca di aiutarli? Se gli uni e gli altri parlano di lui alla terza persona senza interpellarlo โ€“ โ€œรˆ fuori di sรฉโ€, โ€œรˆ possedutoโ€ (vv. 21, 22 e 30) โ€“, lui li interpella rivolgendosi oggi agli scribi, benchรฉ indirettamente, parlando โ€œin paraboleโ€. Tiene cioรจ aperto il confronto e sa impiegare immagini che dialogano con le categorie usate dai suoi interlocutori. Lo fa per invitarli anzitutto a pensare a ciรฒ che dicono; e poi per annunciare, a chi puรฒ intenderlo, una fine che รจ nuovo inizio. Questo รจ possibile nello Spirito santo il quale โ€“ come prega in unโ€™orazione la liturgia romana โ€“ โ€œรจ la remissione di tutti i peccatiโ€.

Non cโ€™รจ peccato a cui questo Signore si rassegni. Gesรน sa che si puรฒ essere posseduti da uno spirito impuro, ma confida in uno Spirito piรน forte disceso su di lui (cf. Mc 1,10). Pertanto ciรฒ che piรน teme รจ la chiusura definitiva allโ€™azione dello Spirito santo: solo tale eventualitร  pare irrimediabile, sarebbe misconoscere il proprio divenire e inchiodarsi in eterno alla propria bestemmia. Al contrario, il perdono puรฒ sempre restituirci alla nostra libertร  e al nostro valore: siamo noi i โ€œbeniโ€ che il Signore Gesรน, โ€œil piรน forteโ€, vuole โ€œsaccheggiareโ€!

fratel Fabio

Per gentile concessione del Monastero di Bose

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