Oggi ascoltiamo la nascita di Giovanni Battista, che fu straordinario profeta, maestro e amico di Gesรน. Alla sua sequela, e poi fino alla fine, Gesรน imparรฒ da lui molte cose di Dio.
Questa pagina evangelica racconta la misericordia del Dio dโIsraele, promessa ad Abramo, allโopera nella storia di Elisabetta e Zaccaria, una coppia di persone vecchie, fedeli e obbedienti al Signore, che sopportavano senza venir meno la dolorosa mancanza di figli.
Elisabetta, sterile e piena di fede, รจ la prima donna e la prima povertร che appare nel Vangelo di Luca, che รจ buona novella per i poveri e le povere. Nella Bibbia le tante donne sterili, e per questo umiliate, sono preziose testimoni dellโintervento di Dio in quei loro figli impossibili e promessi, dei quali il Signore ha bisogno.
Elisabetta e Zaccaria sono lรฌ a nostro insegnamento, consolazione e correzione. Essi ci sono maestri di libertร nei confronti delle nostre tradizioni familiari e religiose. A coloro che vengono per circoncidere il piccolo Giovanni e che vogliono imporgli il nome di suo padre Zaccaria, Elisabetta oppone con fermezza il suo โnoโ: โSi chiamerร Giovanniโ (v. 63), ma non le crederanno. Elisabetta, la prima donna del Vangelo, annuncia la parola dellโangelo alla quale lei ha creduto, e non รจ creduta. Come pure accadrร alle donne alla fine del Vangelo: credono, annunciano, e non sono credute.
Anche Zaccaria, il sacerdote prima ammutolito e poi esultante, ci รจ di grande lezione. Lui avrebbe potuto finalmente trasmettere al figlio maschio il potere e lโonore sacerdotale. Ma ora il figlio che la misericordia di Dio concede loro contraddirร del tutto le attese: non sarร sacerdote, bensรฌ profeta, il piรน grande. Per Zaccaria accettare le parole dellโangelo รจ accettare che il dono miracoloso di Dio, che รจ questo figlio, sia per lui la grande rinuncia, e ciรฒ lo ammutolisce.
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Zaccaria, faticando a aderire alla parola di Dio, ci insegna che il dono di Dio รจ sempre per noi miracoloso esaudimento ma anche, prima o poi, massima contraddizione, decentramento da noi stessi e dai nostri sogni, anche religiosi.
Con il suo stare nel deserto e non nel tempio, Giovanni inizia Gesรน alla comprensione che per lui e i suoi discepoli il tempio รจ finito per sempre. Perchรฉ il Signore ha bisogno di incarnazione e non di mediazione.
La diminuzione che Giovanni riconoscerร come propria veritร davanti a Gesรน, giร qui รจ adombrata come vocazione di suo padre davanti al proprio figlio, una paternitร che รจ kenosi. Ma finalmente, dopo i nove mesi della muta lotta, Zaccaria canta la misericordia di Dio nel meraviglioso canto che a ogni alba cantiamo ancora oggi.
Giovanni sarร profeta e vivrร la sua vocazione di Voce che grida nel deserto la parola di Dio. Rinunciando al tempio, Giovanni farร ascoltare la parola di Dio anche a coloro che erano esclusi dal tempio.
Il Vangelo dunque si apre adombrando giร , per i discepoli di Gesรน, la fine del tempio e dunque di ogni esclusione religiosa che รจ la pietra dโangolo di ogni sacralitร . Da Giovanni infatti andranno pubblicani e peccatori ad ascoltare la parola di Dio, e Gesรน porterร a straordinaria fioritura e pienezza la lezione imparata da Giovanni accogliendo anche le donne.
sorella Maria
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