Con occhi nuovi
Questo brano si trova all’interno di una serie di dispute che mettono in discussione l’operato di Gesù e dei suoi discepoli. Gesù guarisce un malato di sabato (Lc 5,17-26), sosta a condividere la tavola con i pubblicani, i discepoli mangiano le spighe in giorno di sabato (Lc 6,1-5).
“I discepoli di Giovanni … i tuoi invece”. C’è una regola da rispettare, i più ligi discepoli di Giovanni osservano il digiuno, mentre i discepoli di Gesù non lo fanno. Come fa ad essere rispettabile un Rabbi che non sa insegnare ai suoi discepoli le norme del sabato? C’è una buona educazione da rispettare altrimenti che fine fa il buon ordine, che fine fanno le regole che da sempre si tramandano e sempre abbiamo rispettato? Lo sguardo degli interlocutori guarda l’errore e non coglie il clima di gioia in cui questa “trasgressione” della legge si sta svolgendo.
“lo sposo è con loro”. Gesù vuole invitare i suoi interlocutori a ragionare assieme a lui, perché giungano a comprendere. Lo fa allargando il loro sguardo, cercando di far cogliere loro quello che vedono con occhi nuovi. Lo sposo: non c’è motivo più grande per la gioia di un gruppo di amici quando uno di loro trova il coronamento del suo amore. C’è lo sposo con loro, anche se è sabato, come possono digiunare? C’è un motivo di gioia profonda che è la presenza del Signore in mezzo a loro, come non rallegrarsi, come non festeggiare? Gesù dice ai suoi interlocutori: “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 43,19a). Come non riuscite a comprendere, allargando il vostro sguardo, che qualcosa di importante sta accadendo? “Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?” (Lc 12,54-56). Come è possibile riuscire a comprendere il cielo dalle nuvole e non cogliere la novità della buona notizia? […] Continua a leggere il commento di fratel Elia nel sito del Monastero.
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