Giuseppe, il giusto
Oggi ricordiamo Giuseppe, il carpentiere di Nazareth scelto da Dio per inserire il Figlio suo, Gesรน, nella discendenza di Abramo e di Davide, il re โsecondo il cuore di Dioโ (1Sam 13,14; At 13,22). Spesso dipinto come perplesso e comunque silenzioso, Giuseppe รจ detto da Matteo โgiustoโ (v. 19).
Solitamente, si associa la sua giustizia alle parole che seguono, vale a dire alla sua decisione di ripudiare Maria in segreto per non accusarla pubblicamente. Ma, se puรฒ essere lodevole lโintenzione di non accusare pubblicamente Maria, il ripudio in segreto farร di lei una ragazza madre che tutti accuseranno di vita disordinata, degna di castigo. Allora forse non รจ questa la giustizia di Giuseppe.
Giร alcuni padri della chiesa, fra i quali Efrem il Siro, hanno cercato di interpretare la giustizia di Giuseppe alla luce della Scrittura. Ora, chi รจ il giusto, se non colui che crede, come fu detto ad Abramo? (cf. Gen 15,6)
In queste condizioni, Giuseppe รจ detto โgiustoโ perchรฉ ha avuto fede, ha creduto cioรจ alla parola di Maria che gli parlava della sua gravidanza miracolosa e si riconobbe indegno di essere chiamato padre di colui che stava per nascere. Giuseppe non volle prendere il posto di Dio, il vero Padre del nascituro, e quindi si ritirava โin punta dei piediโ, confidando in Dio che avrebbe saputo come risolvere la questione.
Si capisce cosรฌ lโintervento dellโangelo: โNon temere Giuseppeโฆโ Il timore รจ fondamentalmente la presa di coscienza della distanza che ci separa da Dio; รจ proprio lโatteggiamento che spinge Giuseppe a pensare di licenziare segretamente Maria. Ma Dio, che aveva scelto Maria come madre di suo Figlio, aveva anche bisogno di Giuseppeโฆ per inserirlo nel โseme di Davideโ. Perciรฒ lโangelo interpella Giuseppe con queste parole: โGiuseppe, figlio di Davide, non temereโ.
Nato senza padre umano, il bambino sarebbe senza radici; Giuseppe, conformemente alla legge, sarร il padre che lo inserirร in una delle tribรน dโIsraele, e non in una qualunque, ma nella prestigiosa tribรน di Giuda a cui appartiene il dominio sulle altre tribรน secondo la benedizione pronunciata da Giacobbe sui suoi figli: โNon sarร tolto lo scettro da Giuda, nรฉ il bastone del comando tra i suoi piedi, finchรฉ verrร colui al quale esso appartiene e a cui รจ dovuta lโobbedienza dei popoliโ (Gen 49,10).
Continua allora la giustizia di Giuseppe: accoglie la parola del Signore con obbedienza e con essa anche Maria e il bambino che sta per nascere, al quale dovrร dare il nome indicato da Dio: Gesรน, nome che definisce lโidentitร del nascituro e ricapitola tutto il piano di Dio: โIl Signore salvaโ. Gesรน รจ lโultimo e definitivo tassello della volontร di salvezza che Dio ha per lโumanitร . Ma questo nome รจ anche lโunica parola che, secondo gli evangeli, Giuseppe pronuncerร .
Si potrebbe dire allora che tutta la sua vita รจ come riempita da questo solo nome. Detto diversamente, Gesรน รจ la sua vita, come se, precedendo Paolo, Giuseppe avesse detto: โNon vivo piรน io, ma Gesรน vive in me!โ (cf. Gal 2,20).
fratel Daniel
Per gentile concessione del Monastero di Bose.
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