Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 17 Settembre 2021

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È molto bella l’attività di predicazione di Gesù con cui si apre il brano evangelico di oggi.

È molto bella perché annuncia una buona notizia. E quanto abbiamo bisogno di buone notizie!

Ma la cosa bella è che questa buona notizia ci raggiunge dove noi siamo. Non siamo noi che dobbiamo metterci in movimento e andare a cercarla. È Gesù stesso che viene a cercarci nei posti in cui viviamo. Non importa che siano piccoli villaggi o grandi città. Il primo modo che abbiamo per accoglierla è proprio accorgerci che c’è qualcuno che viene a portarla. 

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E questa buona notizia nel suo nucleo essenziale non consiste proprio in questo scoprire di essere cercati? 

C’è un Regno di cui siamo chiamati a far parte e non ce ne eravamo accorti. E questo Regno è “il regno di Dio”. Scoprire questo fa tremare! Come noi uomini e donne possiamo far parte di un Regno che è di Dio? In effetti se dipendesse da noi non potremmo aspirare a tanto. Ma, come dicevamo poc’anzi, c’è qualcuno che viene a portarci la buona notizia che questo è possibile. E questo qualcuno è Gesù. 

Se potessimo vedere Gesù, credo che resteremmo delusi. È un semplice uomo con ben pochi tratti eccezionali, ma ad ascoltarlo con attenzione scopriamo che c’è dell’Altro, e questo altro ha la A maiuscola! E questo Altro è colui che lo ha mandato a darci questa bella notizia: il detentore del regno di Dio.

L’altra cosa che colpisce di questo testo è che questo bell’annuncio che Gesù fa non lo fa da solo. Infatti “con lui c’erano i dodici e alcune donne” (vv. 1-2).

Ma come, un Dio che manda suo figlio a annunciare agli uomini che il suo Regno è aperto a tutti ha bisogno di essere accompagnato da un gruppetto di uomini e da alcune donne che lo “servono con i propri beni” (cf. v. 3)? Non credo proprio!

Credo che possiamo fare una lettura più intelligente di questo testo. Tra le righe del non detto si può scorgere che in questo voler essere accompagnato da uomini e donne è già presente il contenuto dell’annuncio della buona notizia che Gesù è venuto a portarci. E questo contenuto è che Dio ha inviato suo figlio Gesù perché vuole che ciascuno di noi partecipi alla gioia del suo regno. E questo non perché lui ne abbia bisogno, ma semplicemente perché lui ha piacere di farci partecipi della gioia e della pace del suo Regno. Gioia e pace di cui possiamo già sperimentare quaggiù sulla terra qualche primizia.

L’essere “con lui” di alcuni uomini e donne, vuole rendere concretamente visibile quello che Gesù sta annunciando. Anzi direi di più. L’essere “con lui” di alcuni uomini e donne dà credibilità a ciò che sta annunciando.

E quand’anche dovesse accadere che coloro che sono “con lui” dovessero smentire l’annuncio che sta diffondendo, questo annuncio non verrebbe smentito affatto. Infatti anche coloro che sono “posseduti da sette demoni” (cf. v. 2) sono chiamati a partecipare alla gioia e alla pace del regno di Dio. Maria di Magdala è lì proprio per questo, proprio per dirci che nonostante tutti i nostri limiti, peccati e cattiverie, nonostante tutti i demoni che ci abitano è possibile accedere al regno di Dio perché in Gesù tutti i demoni che ci portiamo dentro possono essere fatti uscire da noi, affinché ciascuno di noi possa essere tra quelli che sono “con lui”.

fratel Dario


Fonte

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