Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 15 Luglio 2022

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“Voglio la misericordia e non il sacrificio!”

Inizia il capitolo 12 di Matteo in cui Gesù viene preso di mira soprattutto da alcuni farisei che contrastano e contraddicono il suo operare e il suo parlare – suo e dei suoi discepoli. E allora Gesù cerca non tanto di giustificarsi, ma di spiegare, di fare luce sulla strada che bisogna percorrere, cercando di porre nella giusta prospettiva il rapporto tra la legge e il Dio che l’ha donata. 

È estate e Gesù cammina di villaggio in villaggio con i suoi discepoli attraversando i campi di grano ormai maturo. I discepoli hanno fame e raccolgono e mangiano delle spighe di grano, questo secondo la legge è possibile : “Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai coglierne spighe con la mano, ma non potrai mettere la falce nella messe del tuo prossimo“ (Dt 23,26). Il problema è che questo avviene in giorno di sabato, giorno di riposo, sottoposto a regole ben precise, in cui sono permesse solo alcune e poche azioni, tutto il resto non si può fare di sabato perché contravviene al comando di Dio.

Gesù racconta due episodi della storia di salvezza che possono aiutare a far capire che cos’è il sabato. Davide e i suoi compagni che mangiano i pani dell’offerta e i sacerdoti che mangiano in giorno di sabato, ma non infrangono il sabato. Eccezioni alla legge che ricordano che la legge è per l’uomo, per la vita dell’uomo e non dei precetti rigidi da osservare senza discernimento.

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Gesù finisce poi con una citazione del profeta Osea che è un insegnamento sintetico e quasi lapidario: “Misericordia io voglio e non sacrificio” (v. 7).

La legge, come il riposo del sabato, sono strumenti che Dio dona perché aiutino il popolo a restare fedele a lui, appunto Os 6,6 dice “Voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti “, e alla sua logica di amore e di bene. L’osservanza non è fine a sé stessa, non ha valore in sé, ma è il mezzo per vivere ciò che Dio insegna, per vivere una vita all’insegna del suo amore.

Quando la legge viene assolutizzata perde il suo senso, il suo significato, il suo fine. Il Signore non vuole l’osservanza a tutti i costi, ma vuole la misericordia, lo sguardo buono e benevolo verso l’altro. I precetti sono le vie per aiutarci nel cammino dietro al Signore occasione di ricordo suo e delle opere da lui compiute. L’importante resta il custodire la nostra umanità che è la strada dell’incontro con il Signore e con l’altro. Il saziare la fame viene prima del riposo del sabato, così come guarire un malato perché è donare la vita piena che è il desiderio di Dio per noi: la vita e la salvezza dell’uomo.  […]


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