โInventareโ unโaltra fede
Di che cosa abbiamo bisogno: di una previsione o di una rivelazione? Che cosa ci aiuta: sapere che sarร per domani o lasciarci sorprendere nellโoggi?
Gesรน viene consultato: โQuando verrร il regno di Dio?โ (v. 20). Gli si chiede una previsione? Forse puรฒ rispondere indicando con certezza quando, dove, come? Risposte e previsioni del genere, che potremmo pensare ci aiuterebbero, producono una fede passiva, scontata e prevedibile.
Gesรน porta una rivelazione che chiama a โinventareโ unโaltra fede, da trovare in modo personale nel qui e ora, perchรฉ non puรฒ accontentarsi di risposte preconfezionateโฆ
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Altro รจ ciรฒ che permette di partecipare della fede che, come una necessitร , spinge Gesรน ad annunciare โla buona notizia del regno di Dioโ (Lc 4,43).
Non lโessere a conoscenza del momento preciso (cf. vv. 20-21),
nรฉ del luogo particolare (cf. v. 23);
piuttosto la rivelazione sempre possibile, sempre sorprendente (cf. v. 24)
che diviene allora sempre desiderabile (cf. v. 22).
La piena rivelazione del regno di Dio nel giorno del Figlio dellโuomo sarร evidente. Non lo รจ ancora; puรฒ giร parzialmente esserlo per chi guarda al Cristo Gesรน. Non che sia facile, perchรฉ รจ unโevidenza non scontata che emerge in dialogo con lโevidente contraddizione della croce: โPrima รจ necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazioneโ (v. 25). Paradossale compiersi di un regno rifiutato. Sulla croce la regalitร di Gesรน รจ rifiutata eppure in lui proprio allora il regno di Dio giร si compie.
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Come in lui, cosรฌ รจ possibile anche in noi e tra di noi. โPerchรฉ, ecco, il regno di Dio รจ in mezzo a voi!โ (v. 21), espressione che puรฒ essere tradotta in vari modi. Puรฒ significare โin voiโ: non per limitarsi a una lettura intimistica, bensรฌ per leggervi lโinvito con cui il Signore dice che รจ a partire di lรฌ che, in ogni situazione, potete riconoscere il regno di Dio โalla vostra portataโ, come traducono altri. โPoichรฉ ecco che il regno di Dio รจ nello spazio che รจ il vostroโ (Franรงois Bovon).
Riflette Martin Buber:
La maggior parte di noi giunge solo in rari momenti alla piena coscienza del fatto che non abbiamo assaporato il compimento dellโesistenza, che la nostra vita non รจ partecipe dellโesistenza autentica, compiuta, che รจ vissuta per cosรฌ dire ai margini dellโesistenza autentica.
Gesรน vuole condurci dai margini al cuore di questโesistenza autentica: non in un altrove fisico, perchรฉ annuncia un regnare che si estende nel nostro spazio e comporta un modo diverso di abitarlo. Prosegue Buber:
In quello che la vita quotidiana mi richiede: proprio in questo risiede il mio compito essenziale, lรฌ si trova il compimento dellโesistenza messo alla mia portata.
La rivelazione di questo regnare di Dio diventa compito, comando.
Questo comando che oggi ti ordino non รจ troppo alto per te, nรฉ troppo lontano da te. Non รจ nel cielo, perchรฉ tu dica: โChi salirร per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinchรฉ possiamo eseguirlo?โ. Non รจ di lร dal mare, perchรฉ tu dica: โChi attraverserร per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinchรฉ possiamo eseguirlo?โ. Anzi, questa parola รจ molto vicina a te, รจ nella tua bocca e nel tuo cuore, perchรฉ tu la metta in pratica (Dt 30,11-14).
fratel Fabio
Per gentile concessione del Monastero di Bose.
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