Una truffa lodata!
Gesù è davvero inimitabile nella sua capacità di suscitare lo stupore dei suoi uditori, come anche dei lettori dell’Evangelo. Come può, dopo aver narrato la storia di una monumentale truffa, dire che il padrone di questo economo d’ingiustizia si congratula con lui o lo loda? È vero che si può esitare sull’identità di questo “padrone” che, nel testo greco, è chiamato kyrios, “signore”. Potrebbe infatti anche trattarsi di quel Signore che è il narratore della parabola, Gesù. Nuovamente però ci si chiede come può quest’altro Signore lodare un simile furfante? Gli esegeti si contorcono per dare un senso a questa lode!
La difficoltà persiste finché si concentra la propria attenzione sull’azione compiuta da questo economo. C’è chi sottolinea la presa d’atto della situazione di urgenza in cui è venuto a trovarsi in seguito alla minaccia di licenziamento: ha trovato un modo – certo disonesto – di assicurarsi il futuro. C’è chi pensa invece che l’economo non ha commesso alcuna frode nei confronti del padrone, ma ha sottratto le somme rimesse dai guadagni che aveva fatto sulle fatture dei debitori… ma è possibile che un amministratore abbia aumentato così enormemente il prezzo dei prodotti che vende? Ancora, c’è chi immagina che il padrone – la cui ricchezza è comunque dovuta allo sfruttamento fraudolento degli altri – s’inchini davanti alla “classe” del suo economo che è stato più furbo di lui! Nessuna di queste ipotesi dà veramente soddisfazione.
E se, anziché concentrarci su ciò che ha fatto l’economo, fissassimo la nostra attenzione sui beni che amministra… allora la parabola cambia radicalmente di significato. Una parabola, lo sappiamo, è generalmente un insegnamento, talvolta paradossale, sul regno di Dio; il padrone di questa parabola è dunque Dio e i suoi beni non sono altri che la sua immensa misericordia.
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Ebbene, come va “amministrata” la misericordia di Dio? Non forse come il grano che il seminatore semina a profusione fino a disperdere il seme anche sui sentieri, in mezzo alle spine o su un terreno pietroso (cf. Lc 8,4-8)? Ecco esattamente ciò che fa l’economo: dilapida i beni del suo padrone, annuncia a tutti la grande misericordia di Dio; ed è proprio questo che gli vale la lode del Kyrios, che, a questo punto, può essere sia il padrone dell’economo, sia Gesù stesso, il Kyrios per antonomasia.
È vero che anche questa interpretazione non soddisfa pienamente. Rimangono interrogativi: perché, ad esempio, il padrone intende licenziare il suo economo se lo loda per il suo comportamento? Tutto certo non è chiaro. Si può forse immaginare che siano espressi simultaneamente due sguardi diversi: ciò che è riprensibile nella logica di una società dei consumi come la nostra, quella frode che vale all’amministratore il suo licenziamento, non è più frode nella logica del regno di Dio, perché proprio così Dio vuol elargire la sua misericordia su ogni essere umano, anche su quelli che hanno denunciato il comportamento dell’economo davanti al suo padrone!
fratel Daniel
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