Oggi il vangelo ci annuncia la risolutezza di Gesรน nel decidere la sua obbedienza alla volontร del Signore scrutata nelle Scritture sante. E ci mostra la dolorosa fatica del suo avviarsi verso Gerusalemme in questa espressione: โGesรน rese duro il suo voltoโ (v. 51).
Noi siamo qui testimoni della lotta interiore di Gesรน, non diversamente che nelle tentazioni nel deserto. Egli, che si sottometteva per primo a ciรฒ che predicava agli altri, che dunque non insegnรฒ nulla che non facesse lui stesso, dirร subito dopo: โNessuno che metta mano allโaratro e si volga indietro รจ adatto per il regno dei cieliโ (Lc 9,62). Ed รจ per questo che Gesรน e il vangelo coincidono, che sono per noi la stessa Parola, che il vangelo รจ la carne di Gesรน.
Quel โrese duro il suo voltoโ dice la risolutezza, la volontร di non venir meno nella lotta interiore che stava combattendo, il suo non voler soccombere alla tentazione della fuga, dellโinventarsi qualcosโaltro per sรฉ che non fosse quel sentiero stretto e stritolante che sapeva attendere al varco i profeti a Gerusalemme, come lui stesso dirร quando piangerร su di lei.ย
Gesรน aveva detto appena prima, quando tutti erano sbalorditi per il suo potere sui demoni: โIl Figlio dellโuomo sarร consegnato nelle mani degli uominiโ (Lc 9,44). Perchรฉ Gesรน sapeva che il potere sui demoni e lโimpotenza di chi รจ gettato in potere degli uomini non si escludono affatto, anzi. Siamo noi che pensiamo che al potere miracoloso ci inchineremmo, grati e devoti e per sempre debitori. E invece no: se in quel potere, come in quello che Gesรน esercitava, non cโรจ inganno nรฉ seduzione, se non ci libera dalla nostra responsabilitร ma anzi ce la riconsegna intera, noi lo rifiutiamo.ย
E contemplando la fatica interiore di Gesรน, ascoltiamo la nostra chiamata a decidere di prendere anche noi la nostra croce dietro a lui, accettando di subire come lui il rifiuto.ย
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E di questa rinnovata decisione di Gesรน il primo segno รจ che accettรฒ di non essere accolto in Samaria senza fare resistenza. Fece come dice di fare ai discepoli di ogni tempo: โSe non vi accolgono in una cittร , andate in unโaltraโ (Mt 10,23). Quanto da imparare, anche qui: a non avere pretese, a sapere che il vangelo non ci conferisce mai nessun diritto sui luoghi e sugli altri.
Gesรน rimprovera invece i suoi discepoli, desolato della loro sorditร alle sue parole. Perchรฉ ebbe la misura, o meglio la dismisura della loro, e nostra, incomprensione.
Giacomo e Giovanni, discepoli tra i piรน vicini a Gesรน, sono giร dimentichi di tutto ciรฒ che avevano appena ascoltato, compreso lโannuncio che Gesรน verrร consegnato nelle mani degli uomini. E proponendo a Gesรน di far cadere un fuoco dal cielo come Elia, dimostrano anche di essere del tutto dimentichi che la grandezza di Elia si compรฌ nella sua conversione, quando comprese e ci rivelรฒ per sempre che Dio non รจ nel fuoco che consuma e nel turbine che terrorizza gli umani, ma nella mitezza e nel silenzio di una parola trattenuta. Gesรน rimprovera loro e noi di non ricordare lโappassionata smentita del Dio divoratore, e la rivelazione della mitezza sconvolgente del nostro Dio, che lui ha confermato e compiuto in tutta la sua umanitร fino alla sua morte a Gerusalemme.
sorella Maria
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Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 51-56
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Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesรน prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandรฒ messaggeri davanti a sรฉ.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perchรฉ era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciรฒ, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: ยซSignore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?ยป. Si voltรฒ e li rimproverรฒ. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Parola del Signore
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