Monastero di Bose โ€“ Commento al Vangelo del 8 Novembre 2018

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Siamo allโ€™inizio del capitolo 15 del Vangelo di Luca: pubblicani e peccatori si avvicinano a Gesรน ed egli li accoglie. Ciรฒ provoca lโ€™indignazione e la mormorazione di farisei e scribi e Gesรน risponde con tre parabole, in cui si parla di ciรฒ che รจ perduto e ritrovato, di desiderio, di gioia. La pericope odierna ci presenta le prime due parabole, nelle quali mi sembra presente una tensione e una ambiguitร  sul soggetto e lโ€™oggetto del perdere e del ritornare. Si dice:โ€œIo vi dico: cosรฌ vi sarร  gioia nel cielo per un solo peccatore che si converteโ€ (v. 7) e lo stesso troviamo al versetto 10, come in un ritornello che si ripete e pare porre la responsabilitร  del ritorno nella scelta e nellโ€™iniziativa di ciรฒ che era stato perduto. Questa situazione sembra adattarsi meglio alla terza parabola, quella del figlio che si allontana dalla casa del padre, ma non esattamente al nostro testo, in cui sono il pastore e la donna che smarriscono la proprietร  che hanno. Si dice infatti: โ€œQuale uomo che ha cento pecore e che ne ha perso una โ€ฆ quale donna che ha dieci monete, se perdesse una moneta solaโ€, e ancora: โ€œHo trovato la moneta che avevo perdutoโ€. Nel caso della moneta, di questa povera dracma che non ha nรฉ zampe nรฉ gambe per scappare, il fatto che sia stata persa รจ un evento doloroso per il quale non รจ percepibile una responsabilitร : la donna รจ afflitta e non si dร  pace finchรฉ non la trova. Lo stesso si puรฒ dire della pecorella smarrita, anche se in questo caso il termine โ€œperdutaโ€ (lo stesso al v. 4 e al v. 6 ) puรฒ avere una doppia valenza: โ€œche รจ stata perdutaโ€ o โ€œche si รจ perdutaโ€.

La letteratura rabbinica ci offre dei testi in cui lโ€™attenzione รจ posta sul comportamento del pastore: โ€œMentre Mosรฉ stava pascolando il gregge di Yetro, un capretto scappรฒ via. Mosรฉ gli corse dietro finchรฉ (il capretto) non raggiunse un luogo riparato: lรฌ trovรฒ una pozza dโ€™acqua e si fermรฒ a bere. Mosรฉ gli si avvicinรฒ e disse: โ€˜Non sapevo che eri scappato via perchรฉ avevi sete. Sei stancoโ€™. Mosรฉ se lo pose sulle spalle e lo riportรฒ indietroโ€ (Midrash, Esodo Rabba 2,2). Per aver mostrato tanta compassione, il Signore lo scelse come pastore del suo proprio gregge Israele. Nel Midrash ai Salmi si legge: โ€œIo erro come pecora smarrita: cerca il tuo servoโ€ (Sal 119,176). Come mai, proprio alla fine del salmo, dice: โ€œIo erro come pecora smarritaโ€? Rabbi Jehudร  il Levita bar Shallum, in nome di rabbi Chaggai bar Elazar, dice: โ€œQuando una pecora si perde dal gregge o un bue si perde dal pascolo, chi cerca chi? รˆ la pecora che cerca il pastore o il pastore che cerca la pecora? Evidentemente, รจ il pastore a cercare la pecora. Cosรฌ David ha detto al Santo โ€“ sia benedetto โ€“ Signore del mondo, vieni a cercarmi come una pecoraโ€.

Il desiderio e la sete dellโ€™uomo incontrano il desiderio di Dio. I pubblicani e i peccatori si avvicinano a Gesรน, sono attratti da lui e dalle sue parole. In Gesรน traspare il desiderio di Dio che cerca lโ€™uomo, ciascun uomo, come bene prezioso, insostituibile. Ciascuno di noi รจ piรน o meno perduto e ritrovato: il vangelo odierno ci invita a contemplare il Signore misericordioso che comunque ci cerca. Noi non possiamo valutare pienamente la responsabilitร  del nostro โ€œessere persiโ€: non tutto dipende da noi, non siamo onnipotenti neppure nel male. I padri della chiesa, in particolare Massimo il Confessore, affermavano che lโ€™uomo che pecca รจ lui stesso per primo una vittima: vittima del male e della paura della morte. Forse ci si รจ allontanati dal seguire il gregge perchรฉ si aveva sete, forse si รจ rimasti impigliati in un cespuglio che ha impedito i nostri movimenti. Cโ€™รจ un mistero di dolore e di male che va al di lร  della nostra comprensione. รˆ comunque il Signore che viene a cercarci, che รจ venuto a cercarci in Gesรน, e che suscita in noi la supplica che incontra anche il suo desiderio: โ€œIo erro come pecora smarrita: cerca il tuo servoโ€.

sorella Raffaella

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Lc 15, 1-10
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesรน tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
Ed egli disse loro questa parabola: ยซChi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchรฉ non la trova? Quando lโ€™ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: โ€œRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la mia pecora, quella che si era perdutaโ€. Io vi dico: cosรฌ vi sarร  gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, piรน che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finchรฉ non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: โ€œRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la moneta che avevo perdutoโ€. Cosรฌ, io vi dico, vi รจ gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converteยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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